Green pass, l’Ordine forense di Milano: «Le polemiche contro gli avvocati non hanno senso…». Ecco perché

23 Set 2021 16:28 - di Mia Fenice
green pass

«Il green pass nei tribunali per gli avvocati è un problema paradossale nei fatti e insieme una possibile lesione ai diritti e obblighi dei cittadini». Così il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Vinicio Nardo interviene nella discussione sul “certificato verde” nei tribunali. «Sul piano concreto la discussione sul green pass degli avvocati in tribunale non ha senso, visto che il problema sarà nella pratica inesistente. Il governo ha appena reso obbligatorio il green pass per accedere ai luoghi di lavoro e gli studi legali giustamente non fanno eccezione. Di conseguenza gli avvocati avranno in green pass per entrare nei propri studi. Questo è il primo punto fuori dalle polemiche e nei fatti, che ristabilisce l’ordine delle argomentazioni anche rispetto a quanto sostengono i dipendenti nelle cancellerie dei tribunali», spiega.

Green pass e cancellerie

A margine delle notizie che arrivano da Napoli il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano sottolinea come «il green pass non deve essere in alcun modo strumento di negoziazione per l’apertura delle cancellerie. La strada maestra è quella di tenere le posizioni conquistate dalla gestione telematica del processo: mentre, per quanto non si può fare telematicamente, le porte vanno riaperte senza se e senza. Di più: il personale deve tornare ad essere accogliente con l’utenza, com’è dovere dei pubblici dipendenti verso i cittadini».

Avvocati di Milano: «L’ingresso a palazzo sia libero»

Per Nardo «c’è invece una questione di principio. Gli avvocati non possono essere accomunati ai magistrati e al personale amministrativo. Questi hanno come riferimento lo Stato datore di lavoro, noi abbiamo come riferimento il cittadino che tuteliamo e di cui seguiamo le sorti». Finché la situazione giuridica «sarà che il cittadino è libero di non vaccinarsi, ma al contempo è obbligato ad entrare nel Palazzo di Giustizia, per testimoniare o difendersi, noi avvocati dobbiamo mandare un chiaro messaggio che l’ingresso a palazzo sia libero. Non possiamo affermare questo e il contrario secondo convenienze di tipo sindacale», conclude il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano.

 

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