Boom della “droga di Hitler” tra badanti immigrati della Roma bene: maxi-sequestro di Yaba
Sei arresti, nella Roma bene, ma soprattutto la scoperta di un fenomeno che in pochi conoscevano, quella della droga “della pazzia”, altrimenti definita la “droga di Hitler“, la Yaba, uno stupefacente che consente di reggere stanchezza e fame per molte ore, salvo provocare danni gravissimi all’organismo. Di questa droga, secondo gli inquirenti, farebbero largo uso immigrati che lavorano come badanti o camerieri nella zona più “in” della Capitale, quella dove maggiore è la richiesta di manodopera disposta più o meno a tutti.
Badanti e camerieri i clienti principali
Uno dei più grossi sequestri di Yaba è stato eseguito ieri a Roma dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina. I carabinieri hanno arrestato sei persone ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti, che rifornivano il mercato della Capitale facendosi arrivare la droga in pasticche dalla Toscana tramite un venditore cinese. Un mercato parallelo, rispetto a quello di cocaina per i professionisti della Capitale, che nel caso della “droga di Hitler” trova nelle fasce meno abbienti il principale mercato di spaccio. Agli atti dell’inchiesta tanti clienti che lavorano come badanti negli appartamenti, come camerieri nei ristoranti nel centro di Roma, Monteverde, Trastevere, Parioli.
Gli effetti della “droga di Hitler”
Eccesso di euforia e di energia, violenza irrefrenabile, paranoia e perdita della lucidità con conseguenze gravissime per l’organismo. Questi i principali effetti della Yaba, la “droga di Hitler”, derivato delle metanfetamine. Il suo appellativo fa riferimento all’uso che ne facevano i militari del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale. Tra l 1939 e il 1945 circa duecento milioni di dosi di Pervitin vennero distribuite ai soldati tedeschi. Fin dalle prime fasi della Seconda guerra mondiale il Pervitin veniva somministrato ai soldati della Wehrmacht e nel ’39, ai tempi dell’invasione della Polonia, era distribuito quotidianamente insieme al cibo. Secondo Wikipedia, il capo degli psicologi dell’esercito la considerava “una sostanza di grande valore militare” e aveva convinto i generali del Reich dell’utilità della sostanza sul campo di battaglia che permetteva di marciare ininterrottamente e donava la capacità di combattere senza sosta, di giorno e di notte, senza aver bisogno di dormire.