Reddito di cittadinanza, scandalo infinito: i soldi dell’assegno gli servivano per comprare cocaina

17 Ago 2021 9:43 - di Fortunata Cerri
reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è uno scandalo infinito. Ecco un altro caso. Percepiva il reddito di cittadinanza e la pensione di invalidità ma li spendeva tutti per comprare la cocaina. La notte di Ferragosto è andato in escandescenze dando fuoco senza alcun motivo a una macchina a gas. Poi si è spostato alla stazione Termini e anche lì ha creato disordini.

Incassa il reddito di cittadinanza e vive per strada

L’uomo alla fine è stato arrestato. A raccontare l’episodio è il Messaggero. Da sei mesi vive per strada nonostante i duemila euro che riceve dallo Stato: 1.250 di pensione d’invalidità e 750 di reddito di cittadinanza. In totale ben duemila euro. Ma spende l’intera somma per comprare droga. La notte del 14 agosto l’uomo vagava per la stazione Termini. All’improvviso ha cercato di bloccare le scale mobili per intralciare il passaggio dei passanti. A causa del trambusto una signora ha perso l’equilibrio ed è caduta. A quel punto il quarantatreenne è stato allontanato dalla stazione. Ma non si è calmato. Si è spostato nel parcheggio di piazza dei Cinquecento e ha preso di mira un’auto dandole fuoco. L’auto è stata ridotta in cenere.

L’uomo è stato fermato e ammanettato

Gli agenti lo hanno fermato e ammanettato. L’uomo nell’aula del tribunale ha detto di aver appiccato l’incendio solo per farsi notare dalle forze dell’ordine. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto per l’imputato la misura cautelare in carcere. L’accusa gli ha contestato il reato d’incendio doloso. Poi il magistrato ha chiesto la perizia psichiatrica.

Palermo, scoperti cinque furbetti del reddito di cittadinanza

Ancora un altro caso. Cinque furbetti del sussidio sono stati scoperti dalla guardia di finanza in provincia di Palermo. Tra Corleone, Villabate e Godrano: tutti sono stati segnalati alla Procura di Termini Imerese e agli uffici dell’Inps per la revoca del beneficio e il recupero delle somme percepite. Come riporta Palermotoday.it due di loro avevano omesso di dichiarare che all’atto della presentazione dell’istanza uno dei componenti del proprio nucleo familiare era stato sottoposto a misure cautelari personali. Un terzo non aveva indicato che due dei propri familiari risiedevano stabilmente in una struttura residenziale con retta a totale carico del Comune di Corleone e, pertanto, non potevano essere considerati in carico al richiedente.

I controlli: ecco che cosa è venuto fuori

Un’altra persona, invece, non aveva indicato la titolarità, da parte di un componente del proprio nucleo familiare, di cespiti patrimoniali diversi, dalla casa di abitazione. Infine, dai controlli è emerso che un familiare del quinto beneficiario aveva avviato un’attività commerciale ambulante abusiva.

 

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