Paura a Frosinone, immigrato aggredisce una donna con una bottiglia di vetro e la rapina

6 Ago 2021 17:58 - di Gianluca Corrente
frosinone

Momenti di forte tensione in provincia di Frosinone. Un immigrato ha rapinato una donna e l’ha minacciata con una bottiglia di vetro. Poi si è dato alla fuga. La vittima ha fornito una descrizione dettagliata dell’aggressore. E i carabinieri, Ma poco dopo l’accaduto a Ferentino, hanno rintracciato l’uomo. Si tratta di un 26enne nigeriano domiciliato a Supino. Gli uomini in divisa l’hanno deferito in stato di libertà per il reato di rapina.

Frosinone, l’aggressione da parte dell’immigrato

I militari, intervenuti a seguito di richiesta, hanno infatti raccolto indizi di reità nei confronti dell’immigrato. Il 26enne, poco prima, aveva minacciato con una bottiglia di vetro una sua connazionale costringendola a consegnargli la sua borsa.  In questo modo, oltre ai documenti personali, ha trovato anche la somma contante di 10 euro. Dopodiché l’immigrato si era dileguato nelle zone limitrofe. Quando è stato rintracciato era ancora in possesso della refurtiva che, recuperata, è stata restituita alla donna.

Un cliente prende a sprangate il commercialista

Ma non solo. Sempre a Frosinone un altro fatto di cronaca. Un commercialista è stato  preso a sprangate da un cliente. Vittima di questo episodio un uomo di 40 anni che appartiene a una nota famiglia di professionisti del capoluogo ciociaro. Da alcune indiscrezioni sembra che il cliente stesse aspettando il commercialista sulla strada. Non appena lo ha visto, ha cominciato a discutere. Ma dalle parole grosse è passato ai fatti.

Forse identificato l’aggressore di Frosinone

Ad un certo punto infatti ha preso una spranga di ferro che aveva nella sua auto. E ha colpito il commercialista sulla testa ferendolo seriamente. Sul posto a soccorrere il 40enne i medici del 118 che lo hanno trasportato presso l’ospedale Spaziani. Gli agenti avrebbero già identificato l’aggressore. Si tratterebbe di un libero professionista del capoluogo ciociaro. Ancora sconosciuti i motivi che avrebbero scatenato una simile violenza.

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