La Raggi sul “penoso viale del tramonto”, Gasparri attacca: il congedo tra sedute deserte e figuracce

12 Ago 2021 20:48 - di Lara Rastellino
Gasparri Raggi

Gasparri commenta la Raggi e il suo febbrile operato di fine stagione amministrativa, in chiusura di mandato. Con la sindaca prossima alla prova delle urne dopo la ricandidatura, continua a sgretolarsi il castello di carta che la prima cittadina di Roma prova ostinatamente a tenere in equilibrio in Campidoglio. Tra consiglieri esuli in diaspora perenne, che abbandonano il suo movimento. Sedute deserte e psicodrammi improvvisati a braccio in fretta e furia, intestati al problema partecipate. Con grillismo e raggismo che evaporano nella morsa di un caldo infernale.

Gasparri commenta la Raggi all’ultimo atto…

Come la città che annaspa, tra rifiuti e caos. Coi romani alle prese con il disperato tentativo di resistere e tenere botta fino all’appuntamento con le urne, sperando nella prossima (imminente) occasione di archiviare questa interminabile parentesi oscura della storia capitolina. Un quadro desolante e desolato che, ancora una volta, il senatore Maurizio Gasparri, commissario romano di Forza Italia, non si sottrae e prova a commentare e valutare. Dichiarando: «Continuano le pessime figure della Raggi nel suo penoso viale del tramonto. Le ultime sedute, necessarie per approvare provvedimenti fondamentali per la chiusura del suo disastroso mandato, continuano ad andare deserte».

Gasparri: «Pessime figure giunta… La sindaca su un penoso viale del tramonto»

Peccato che il tempo stringe. Tanto che, prosegue Gasparri, ora la sindaca «è in cerca di sostegno per approvare la delibera di riorganizzazione delle partecipate, portata in tutta fretta in Assemblea, per coprire sostanzialmente il fallimento di Farmacap e Roma Metropolitane. Purtroppo, e su questo bisognerà aprire una seria verifica, i suoi errori e la sua incompetenza – conclude Gasparri – potrebbero pregiudicare il futuro di centinaia di lavoratori minacciati da questa doppia incognita». Un’altra spada di Damocle che pesa sulla testa dei romani. L’ennesima che si spera il verdetto delle urne possa derubricare come l’ultima della fallimentare era Raggi.

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