Contro il Covid in Italia è boom dei monoclonali, la cura di Trump snobbata dagli “esperti” come Crisanti

2 Ago 2021 17:20 - di Robert Perdicchi

Continuano a salire le prescrizioni di anticorpi monoclonali contro Covid-19 in Italia. Dopo un andamento progressivamente in calo, il trend aveva avuto un’inversione a inizio luglio, e ora negli ultimi 7 giorni monitorati dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa il dato risulta sempre in crescita, da 161 richieste di farmaco (Rf) alle 181 registrate tra il 23 e il 29 luglio. Media giornaliera 25,86 contro 23 (dato medio dei 7 giorni precedenti), per un aumento del 12,4%. E’ quanto emerge dal 17esimo report di Aifa sul monitoraggio di questi anticorpi monoclonali, su cui gli scienziati sono divisi. Il professor Crisanti, per esempio, li ritiene completamente inutili. Il professor De Donno, invece, ci puntava molto.

I monoclonali che curarono Trump avanzano in Italia

Salgono così a 6.590 i pazienti Covid trattati con anticorpi monoclonali (la cura che utilizzò Trump) in totale nel nostro Paese, e inseriti nello specifico registro di monitoraggio Aifa. Dal 10 marzo, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-CoV-2 e senza sintomi gravi, al 29 luglio, sono state 195 le strutture di 21 Regioni o Province autonome che hanno prescritto queste terapie.

Fino ad oggi, la maggior parte dei pazienti trattati (3.557) ha ricevuto la combinazione dei due anticorpi bamlanivimab e etesevimab, seguita dal mix casirivimab-imdevimab (2.209), come ultimo bamlanivimab da solo (824).

Il Lazio in testa nell’utilizzo totale

Dall’inizio del monitoraggio, in numeri assoluti resta il Lazio la regione con il maggiore utilizzo con 930 pazienti trattati, seguito dal Veneto con 860 pazienti e dalla Toscana con 807, mentre agli ultimi posti ci sono Molise e Provincia autonoma di Bolzano, rispettivamente ferme a quota 13 e 3 pazienti inseriti nel registro. Nell’ultima settimana analizzata, il numero più alto di prescrizioni è stato segnalato dal Lazio (50, in aumento del 56,2% rispetto alla settimana precedente), seguito dalla Toscana (37, +131,3%), e dal Veneto (23, in discesa del 25,7%).

Guardando alle richieste di farmaco attivate rispetto ai nuovi positivi registrati, il dato nazionale di prevalenza è dello 0,5% (181 Rf nell’ultima settimana su 34.532 nuovi positivi). Si collocano sopra la media nazionale Valle d’Aosta (5,7%), Friuli Venezia Giulia (2,2%), Toscana (1,1%), Lazio (1%), Basilicata (0,8%), Liguria e Ca

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