Segnalato il caso di un cinese ricoverato a Bergamo per Covid un mese prima del “paziente zero”

6 Lug 2021 19:04 - di Penelope Corrado
paziente zero

Il 26 gennaio 2020, quasi un mese prima del “paziente zero” di Codogno, un cittadino cinese di 54 anni venne ricoverato all’ospedale Bolognini’ di Seriate, in provincia di Bergamo, con sintomi riconducibili al Covid. Una notizia clamorosa che, se fosse confermata, inguaierebbe il ministro Speranza e lo staff del ministero.

Denuncia anonima sul paziente zero

All’epoca, il governo aveva avviato la campagna che invitava a non definire il virus cinese. Addirittura, il presidente Mattarella, due settimane dopo, ha visitato una scuola del centro di Roma frequentata prevalentemente da bambini cinesi. Il tutto per dimostrare che non vi era un nesso tra la comunità cinese in Italia e il coronavirus. 

Secondo quanto riporta l’Agi, la cartella clinica dell’uomo, un 54enne cinese residente in provincia di Bergamo, è stata recapitata da un anonimo nella casella della posta dell’avvocato Consuelo Locati, che guida il pool dei legali impegnati nella causa civile davanti al Tribunale di Roma contro il governo italiano e alcune istituzioni locali.

“La Procura ha ricevuto il documento venerdì scorso, il giorno stesso in cui è stato recapitato”.

La clamorosa rivelazione dell’avvocato Locati

Il paziente zero, da tempo sarebbe allettato a causa di un ictus. Dalla cartella clinica non risulta se sia mai stata fatta una diagnosi di Covid attraverso un tampone. La Tac a cui si era sottoposto registrava la presenza in un polmone di “due sfumati addensamenti parenchimali con aspetti a vetro smerigliato”, segni poi risultati essere peculiari dell’infezione. Un mese dopo, la Val Seriana si trasformerà in uno dei più micidiali focolai di Covid nel mondo.

Dal lavoro condotto invece da Fanpage.it, il paziente cinese residente nella Bergamasca pare sia un uomo di mezza età, ricoverato al Bolognini nel gennaio del 2020. Il cittadino cinese ha lasciato l’ospedale il 17 febbraio. Esattamente 72 ore prima del caso individuato a Codogno e accertato come il primo positivo al Covid. Secondo questa ipotesi, il paziente non sarebbe al momento rintracciabile. Non si sa se sia ritornato in Cina o addirittura se sia morto.

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