Asti, rom stupra una 91enne che lo aveva denunciato. E ora chiudete quel campo nomadi
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Asti hanno arrestato questa mattina “un cittadino di etnia rom, S.E. di anni 19, con l’accusa di aver rapinato e abusato sessualmente di una donna astigiana di 91 anni, presso la sua abitazione”. Per gli inquirenti, “il movente è la vendetta”.
E ora chiudete quel campo nomadi
L’agghiacciante notizia, che al momento non appare ancora sulle principali agenzie di stampa, è attualmente in home page sul sito della Questura di Asti.
“I fatti – si legge nella nota della polizia – risalgono al 20 maggio scorso, quando intorno alle ore 20.30 giunge al numero unico di emergenza 112 NUE, la richiesta di aiuto di una anziana donna, la quale riferiva di aver subito una rapina e di essere stata violentata da un uomo, poi datosi alla fuga. Personale della Squadra Volante si recava immediatamente sul posto, unitamente al locale Personale di Polizia Scientifica”.
“Nella stessa serata gli investigatori della Squadra Mobile si recavano presso il locale ospedale per raccogliere i primi elementi utili alla ricostruzione dell’azione delittuosa e accertarsi delle condizioni di salute dell’anziana donna, la quale in forte stato di shock, riusciva comunque a raccontare agli operatori importanti dettagli dell’accaduto.
La donna di Asti aveva già denunciato il rom per un furto
La donna riferiva che dapprima era stata minacciata con una accetta, rapinata della fede nuziale, ricordo del defunto marito, e degli orecchini che indossava, i quali le venivano strappati con violenza.
Successivamente, l’anziana donna raccontava di essere stata trascinata nella camera da letto, ove veniva consumata la violenza sessuale. Azione che, dalle fonti di prova raccolte, è stato possibile determinare sia durata ben 31 lunghissimi minuti.
“Una violenza sessuale durata oltre mezz’ora”
“Grazie alla profonda conoscenza del territorio e ai dettagli forniti dalla donna, e dopo aver passato al setaccio tutti i sistemi di videosorveglianza cittadini utili alla ricerca di elementi, gli investigatori riuscivano ad individuare l’autore del reato, un giovane uomo di etnia rom noto agli operatori, domiciliato presso il campo di via Guerra, il quale già lo scorso anno si era introdotto presso l’abitazione, commettendo il reato di furto in abitazione, proprio ai danni della stessa anziana donna, evento che lo portava ad essere indagato presso la Procura della Repubblica di Asti , motivo presumibile per il quale in data 20 maggio S.E., ritornava con l’intento della vendetta a casa della donna”.
“Tale individuazione veniva, successivamente corroborata dalle impronte rilevate da personale della locale Polizia Scientifica – conclude la nota – le quali appunto sono riconducibili all’indagato”.
Il campo rom di Asti, luogo di morte e impunità
Nel campo nomadi di Asti, dove è stato catturato il criminale, un tredicenne ha perso la vita, la notte di Capodanno, colpito da un colpo di fucile. I parenti avevano distrutto l’ospedale, dove il ragazzino era stato portato il ragazzino. Gli autori del delitto non sono stati mai trovati. Tutto questo grazie all’omertà degli abitanti del campo nomadi. Lo stesso campo nomadi astigiano è un luogo tristemente noto per essere ricettacolo di criminali. Inoltre, nel corso degli anni, ha raccolto oltre seicentomila euro di debiti col Comune di Asti per utenze mai pagate.