Incubo al cimitero, dipendente comunale molesta una donna con palpeggiamenti e minacce reiterate
Incubo al cimitero: un dipendente comunale 60enne del Messinese, molestava una donna con palpeggiamenti, minacce reiterate e telefonate a tutte le ore… Arriva dalla provincia di Messina l’ultima, inquietante vicenda di molestie a una donna, che un dipendente comunale in servizio al cimitero di Sant’Agata Militello, ha inflitto a una 50enne. Con regolarità. Veemenza. E in un crescendo di aggressività e insistenza che ha terrorizzato la vittima. Ora l’uomo, un 60enne del posto, è agli arresti domiciliari e dovrà rispettare il divieto di avvicinamento che la polizia gli ha notificato nell’eseguire la misura cautelare. Disposizioni conseguenti alle accuse di atti persecutori e violenza sessuale, mosse nei suoi confronti e di cui il molestatore dovrà rispondere alla giustizia.
Molestie al cimitero: il dipendente comunale seguiva e minacciava una donna
Il gip di Patti, dunque, Domenico Molina, su richiesta del procuratore Angelo Cavallo e del sostituto Antonietta Ardizzone, ha disposto i provvedimenti restrittivi indirizzati al 60enne siciliano. Arrivati al culmine delle indagini scattate lo scorso aprile dopo la denuncia della vittima. La donna, impaurita ed esasperata, ha raccontato agli agenti delle molestie subite ogni volta che si recava al cimitero. Reiterate in un crescendo di molestie e atti intimidatori con cui l’uomo la vessava sempre più frequentemente.
Molestie al cimitero, in un’occasione l’ha bloccata in una zona isolata e palpeggiata
Il dipendente comunale in servizio al cimitero, infatti, approfittando dei momenti in cui non erano presenti altre persone, la molestava con frasi volgari. Inseguiva la vittima durante tutto il percorso. In un’occasione, addirittura, ha minacciato di morte la donna che lo respingeva. Mentre, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, in un’altra circostanza l’ha inseguita e bloccata in una zona isolata. Dove poi l’ha messa alle strette, aggredendola e palpeggiandola. Comportamenti ripetuti nel tempo, e via via sempre più inquietanti, che hanno costretto la 50enne a ridurre le proprie visite al camposanto. Inducendola sulle prime a scegliere orari in cui il dipendente comunale non era in servizio. E poi proprio a desistere dalle visite ai cari estinti.
Telefonate a tutte le ore, anche in presenza degli agenti
Eppure l’uomo non si è limitato ad aggressioni e minacce in presenza. L’indagato, spiegano infatti gli inquirenti al lavoro sul caso, «oltre alle molestie perpetrate di persona, telefonava a tutte le ore alla vittima. Al punto da indurla a spegnere il cellulare nelle ore serali o notturne». Chiamate continue, effettuate nascondendo il proprio numero. Durante la stesura della prima denuncia, le molestie telefoniche ai danni della vittima sono avvenute persino in presenza degli agenti. Adesso per il 60enne sono scattati i domiciliari e il divieto di avvicinamento.