Giorgia Meloni: “I Cinquestelle sono la quinta colonna del regime di Pechino in Italia”

11 Giu 2021 18:05 - di Augusta Cesari
Grillo Conte Cina

Perché Grillo voleva accompagnare Conte dall’Ambasciatore cinese?. Giorgia Meloni risponde con un post su Fb. “La risposta è facile- spiega la leader di FdI- : per far ricevere al prossimo capo del M5S la benedizione di Pechino. È la conferma di quello che abbiamo visto in questi anni al governo della Nazione: i grillini sono la quinta colonna del regime cinese in Italia”. Così Giorgia Meloni su Facebook commenta la notizia che è stata anticipata dall’AdnKronos di un incontro tra Grillo, Conte e l’ambasciatore cinese a Roma che dovrebbe avere  luogo in serata.

L’incontro tra Grillo, Conte e l’ambasciatore cinese a Roma

In un primo momento il fondatore del M5S Beppe e il leader in pectore del Movimento ed ex premier Giuseppe Conte erano attesi infatti all’ambasciata cinese a Roma per un incontro con l’ambasciatore Li Junhua. E’ quanto aveva appreso l’Adnkronos, secondo cui si sarebbe trattato di un “normale” incontro tra un rappresentante diplomatico di un Paese straniero ed esponenti politici italiani. In realtà così normale non sembrerebbe e la lettura della Meloni è molto realistica. Certo l’evento è strano. La leader di FdI  coglie nel vivo la “sindrome” cinese dei grillini. Tutti ricordano i viaggi di Grillo in Cina, le ospitate nel Paese del Dragone in veste di teorico e conferenziere.  Non è malizioso intravedere dietro la “deriva” del M5s verso la Cina, la mano di Grillo. Una mossa che ha reso il M5S un vero e proprio punto di riferimento in Europa per il governo di Xi Jinping. La firma degli accordi della Via della Seta ne fu un segnale. Così come lo è leggere sui verbali sulla pandemia desecratati grazie a Donzelli un particolare che fa riflettere.

La “deriva cinese”

Le rivelazioni contenute all’interno dei verbali fanno infatti tremare non solo Roberto Speranza, ministro della Sanità, ma anche Luigi Di Maio, titolare grillino del dicastero degli Esteri. Il motivo? Quando Di Maio  inviò materiale sanitario alla Cina per far fronte al coronavirus, la task force era già consapevole della “limitata disponibilità” di dispositivi medici, mascherine e respiratori in Italia. Il  motivo per cui Di Maio diede il via libera a quella “donazione” non è dato sapersi. Ma possono aiutare le dichiarazioni del ministro Speranza che mentre anziché mettere il sistema itlaaino in allerta per fronteggiare il pericolo imminente era preoccuopatoi solo della solidarietà nei confronti della Cina: occorre anche tenere conto “delle legittime ripercussioni economiche e dell’intrattenimento delle relazioni diplomatiche con la Cina”. Mettendo insieme tutti gli elementi è molto verosimile – e la Meloni fa bene a sottolinearlo- come l’incontro abbia come sottotiolo: l’imprimatur di Pechino al nuovo corso del M5S nelle mani di Conte? “Grillini quinta colonna del regime cinese in Italia”. Non c’è da rallegrarsene.

 

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