Conte come Letta, manda avanti le donne. E vuole riciclare Azzolina e Appendino
Giuseppe Conte prepara la rifondazione Cinquestelle, a partire dal cambio di simbolo. Ma molta, forse troppa, è la carne al fuoco del nuovo traghettatore dei pentastellati. L’incaricato di trovare la rotta tra gli ormai finiti ardori rivoluzionari e le nuove incombenze trasformiste di un partito diviso in mille anime. I giornali si affannano a disegnare i nuovi assetti. Ma il sospetto ben fondato è che i cambi di nome, di stile, di volti, di comunicazione (grazie al superstipendio di Casalino) non riusciranno a mutare la sostanza di un progetto ormai fallito.
Cambio di passo nell’appoggio al governo Draghi
Il nuovo corso di Conte – assicura Il Foglio – “cambierà soprattutto l’approccio al governo Draghi”. Ci sarà più “intransigenza” su alcune battaglie. “Dalla transizione ecologica alla riforma della giustizia. Sarà un caso, o forse no, ma proprio ieri dopo mesi di lungo silenzio è tornato a battere un colpo Alfonso Bonafede, ex Guardasigilli chiedendo “più coraggio sulla semplificazione del processo civile”. Conte incontrerà il suo successore a fine mese, quando cioè gli iscritti del M5s gli avranno messo sul capo la corona di leader”. Per quanto riguarda i capigruppo di Camera e Senato Conte vorrebbe copiare Enrico Letta e piazzare due donne. Azzolina a Montecitorio e Castellone, Lupo o Maiorino a Palazzo Madama.
Conte vorrebbe Di Maio in segreteria
Poi, anticipa Repubblica, “potrebbe esserci una sorta di segreteria che affiancherà Conte; si parla di nomi di peso a farne parte, ad esempio la sindaca uscente di Torino Chiara Appendino, ma pure lo stesso Di Maio. Il ministro degli Esteri ancora oggi ha un peso considerevole negli equilibri interni, coinvolgerlo – o tentare di farlo – avrebbe la funzione di rafforzare il nuovo corso, scacciando voci e indiscrezioni su una dualità che tutti tengono moltissimo a smentire. Bisognerà vedere comunque, in caso, se Di Maio sarà disponibile“.