Zaia: «Esenzione del ticket a vita per i guariti dal Covid. Sono i reduci della terza guerra mondiale»
L’emergenza Covid è dietro le spalle. Ma guai ad abbassare la guardia. Il Veneto vanta numeri da zona bianca. Parola di Luca Zaia che in diretta, come ogni venerdì, fa il punto sulla curva dei contagi e la campagna vaccinale.
Zaia: abbiamo numeri da zona bianca, via il coprifuoco
Le cifre sono più che rassicuranti. L’incidenza è la più bassa di sempre da quando è iniziata l’emergenza. «Sono 274 i nuovi contagi Covid nelle ultime 24 ore su 31.295 tamponi”, illustra il governatore del Veneto. “Ad oggi sono 11mila i positivi, dimezzati in una settimana. Sono 868 i ricoverati (-35), 770 in area non critica e 98 (-34) in intensiva (-1)”. Addio alle misure più restrittive. A cominciare dal coprifuoco. Orami un tabù. “Vista l’evoluzione del contagio potremmo pensare di eliminarlo”, ha detto ieri sera a Dritto e Rovescio su Retequattro”.
Buone notizie sul fronte del turismo, interno ed estero
Il coprifuoco è difficile da giustificare dal punto di vista sanitario, ha aggiunto. “Comunque il Veneto cesserà il coprifuoco dal 7 giugno perché saremo zona bianca». Notizie positivi anche sul fronte della ripresa. E del turismo. “Le prenotazioni stanno andando bene. In accelerazione le richieste dall’Italia e dall’estero. Però la componente dell’intrattenimento notturno fa parte dell’offerta turistica quindi non deve essere trascurata”.
“Esenzione a vita per i malati di covid. Sono reduci da una guerra”
Il governatore ha poi annunciato che la Regione è pronta già nelle prossime settimane ad attivare l’esenzione del ticket sanitario per due anni. A chi necessita ancora di cure per i postumi del Covid. Si tratta di un provvedimento nazionale, stabilito dal ministero della Salute. Tra tutte le Regioni il Veneto è pronto a partire subito. Due anni sono persino troppo pochi. “Per come la vedo io – allunga il passo Zaia – i pazienti che hanno avuto il Covid dovrebbero ricevere l’esenzione a vita. Sono reduci di quella che considero una Terza Guerra Mondiale. E come tali dovrebbero essere curati».
“Non è la festa della liberazione”
“Non è la festa della liberazione“, ha detto ancora il presidente della Regione. “Dobbiamo ancora stringere i denti. Sapendo che abbiamo una macchina della sanità che funziona. E che nelle ultime 24 ore abbiamo inoculato 43mila dosi. E che ci stiamo avviando ai 2,5 milioni di dosi somministrate. Non abbassare la guardia. Continuare a portare la mascherina. La porteremo come l’ombrello”, dice. “E quando supereremo il 50 per cento dei vaccinati potremo toglierla. Credo che sarà un accessorio. Entri nell’ufficio postale pieno di gente e te la metti e nessuno ti prenderà in giro”.