Una cura “made in Italy” per la leucemia: dai ricercatori calabresi una scoperta di livello internazionale
Un nuovo anticorpo monoclonale umanizzato, sviluppato da ricercatori dell’università ‘Magna Graecia‘ di Catanzaro, è in grado di riconoscere un particolare sottogruppo di leucemia linfoblastica acuta, quella di tipo T, e di attivare la risposta immunitaria dell’organismo per contrastare la malattia. Lo dimostra uno studio pubblicato sul ‘Journal for ImmunoTherapy of Cancer’, condotto dall’ateneo calabrese in collaborazione con il Centro di ricerca Tettamanti di Monza e con vari altri centri italiani e internazionali. Il lavoro è stato supportato dall’acceleratore di progetti biotech italiani BiovelocIta, dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (progetto cofinanziato Airc/Carical), dalla Fondazione Alessandro Maria Zancan Onlus ‘GrandeAle Onlus’ e da Transcan-2 Fondazione regionale per la ricerca biomedica. Un altro passo in avanti nella cura dei tumori.
Un anticorpo monoclonale per la cura della leucemia linfoblastica acuta
“Diversi anni fa, nei nostri laboratori – spiega Pierfrancesco Tassone, responsabile dell’Unità di Oncologia medica traslazionale dell’università di Catanzaro – abbiamo scoperto un nuovo bersaglio antigenico specificamente espresso da cellule di leucemia acuta di tipo T (T-All), e su di esso abbiamo generato un nuovo anticorpo monoclonale umanizzato e un suo derivato ingegnerizzato bi-specifico, chiamato Bispecific T Cell Engager (Btce), capace di attivare una potente risposta immunitaria citotossica. E’ un nuovo agente terapeutico molto promettente per il trattamento di leucemie pediatriche e dell’adulto del tipo T, meritevole di sviluppo clinico a tempi brevi”.