Giallo sull’origine del coronavirus: i sospetti di 18 scienziati sull’incidente nel laboratorio di Wuhan

15 Mag 2021 11:34 - di Prisca Righetti
coronavirus laboratorio Wuhan

A oltre un anno dall’esplosione della pandemia si riaccende il giallo sull’origine del coronavirus. Dopo i dubbi avanzati dall’Oms ancora qualche settimana fa. Sulla ricerca di causa e luogo che avrebbe scatenato il virus che ha messo sotto scacco il mondo, gli scienziati non hanno ancora scritto la parola fine. Anzi, sono tuttora al lavoro sull’indagine. Mirata a ricostruire come e dove tutto è cominciato. E così, un articolo pubblicato dalla rivista Science. E firmato da una ventina di ricercatori e uomini di scienza attivi in alcuni dei più prestigiosi poli di ricerca del mondo, suggerisce – riporta gli altri un esaustivo servizio dell’Agi – che «non si può affatto escludere con certezza che all’origine della pandemia vi sia stata una fuga del Coronavirus dal laboratorio di virologia di Wuhan. In altre parole, un incidente».

Giallo sull’origine del coronavirus, si ritorna al laboratorio di Wuhan

Dunque, scienziati di chiara fama mondiale tornano a puntare i riflettori su quel laboratorio di Wuhan. L’epicentro da cui potrebbe essere partito tutto. E chiedono una nuova indagine. I diversi scenari, già perlustrati tra sospetti, riscontri e mancanze di risposte definitive. E con la pandemia che ancora imperversa, specie in India, impongono che la ricerca della verità muova ulteriori passi. Motivi altri studi e dati sull’origine del coronavirus Sars-CoV-2 che ha fatto scoppiare il putiferio ancora in corso. Così, il team internazionale di esperti nell’articolo di Science chiede un supplemento d’indagine. «Crediamo che la questione meriti un’indagine basata su elementi scientifici. Corretta e accurata. E che qualsiasi conclusione debba essere elaborata sui dati disponibili», afferma allora David Relman, professore di microbiologia e immunologia alla Stanford University, uno degli autori del contributo scientifico.

Su “Science” 18 scienziati di fama mondiale chiedono nuove indagini

Come anticipato in apertura, del resto, all’inizio di quest’anno studi e indiscrezioni di varia provenienza hanno riaperto al dubbio che l’ipotesi dell’incidente, cioè quella della fuga dal laboratorio, resti ancora in ballo. Report e sospetti rilanciati dal web. E che hanno portato a quanto riferito sempre dall’Agi, secondo cui, «poche ore prima che venisse pubblicato l’articolo su Science, sono stati divulgati su Twitter tre lavori universitari realizzati all’Istituto di virologia di Wuhan fra il 2014 e il 2019 che contengono dati diversi rispetto a quelli forniti dall’Istituto cinese dall’inizio della pandemia sul numero e sulla natura dei Coronavirus conservati in laboratorio, e sulle sperimentazioni fatte con il virus».

Origine del coronavirus, gli scienziati ripartono proprio dai dati del laboratorio Wuhan

Del resto, la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella sua ultima incursione nel giallo delle origini del virus, ha chiesto ulteriori studi e dati, lasciando tutte le ipotesi aperte sul tavolo. Ma ora ci sarebbe anche di più. Secondo alcuni esperti, i lavori universitari diffusi su Twitter «rimettono addirittura in discussione l’integrità delle sequenze genetiche virali pubblicate in questi ultimi mesi dall’Istituto di Wuhan per spiegare la comparsa del virus». Proprio partendo da questo, allora, i firmatari dell’articolo di Science vogliono vederci chiaro. E il fatto che tra loro figurino personalità del calibro di: Jesse Bloom (virologo dell’Università di Washington). Ravindra Gupta (professore di microbiologia clinica all’Università di Cambridge). E il microbiologo Ralph Baric, considerato uno dei più grandi specialisti del Coronavirus a livello mondiale che, fra l’altro, ha collaborato a stretto contatto con l’istituto di Wuhan, non può che accreditare i dubbi. E avvalorare la necessità di andare a fondo.

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