Coronavirus: s’infittisce il mistero sull’origine del contagio. Chi c’è dietro? Usa, golpe cinese o laboratori militari?

14 Mar 2020 16:52 - di Lara Rastellino
Coronavirus in Cina Ansa foto

Giallo sull’origine della pandemia da Covid 19. Paziente zero. Diffusione in Cina. Epidemia in Europa. Pandemia, sono ad oggi ancora avvolte nel mistero. E la chiarezza è vittima di supposizioni. Ipotesi di complotto. Rimpalli di responsabilità. Fake news diramate ad arte. Rebus sull’origine dei contagi che, dalla pista su pipistrelli e serpenti. Al thriller dell’esperimento top secret ordito in un laboratorio militare. Passando per il mercato a cielo aperto di Wuhan, alimentano i rumors e allontanano da una qualunque verità sul caso. Una verità che, almeno in questo momento, sembra l’oggetto del contendere esclusivo tra Stati Uniti e Cina. Con buona pace dell’Europa, al momento epicentro epidemico del contagio da coronavirus

Coronavirus, il mistero sull’origine del contagio

Inizialmente, la pista animale sembrava potesse rappresentare l’unica certezza condivisa. Ma oggi, a mesi dall’inizio del contagio intercontinentale, ancora non c’è una posizione ufficiale e acclarata. Tanto che, persino l’Oms, a questo punto, ha fatto un passo indietro. senza però chiudere la porta a quella o quell’altra possibilità. Insomma, come ricostruisce esaustivamente in un documentato servizio il sito de Il Giornale in queste ore, un punto chiaro, da cui partire, per ricostruire origine e cammino del misterioso agente patogeno non esiste. Non solo. Nelle ultime settimane al giallo dell’origine del virus, si è aggiunto anche quello sulla derivazione geografica del nuovo coronavirus, mutevole e mutato nel tempo. O meglio, ancora in questi giorni si arriva a rimettere in discussione la provenienza cinese. Si affastella l’ipotesi di un’origine statunitense. Si aggiunge clamore e confusione al magma indistinto di teorie e contro-deduzioni.

La teoria della contaminazione dall’animale all’uomo

Partiamo allora dai pochi punti fermi che abbiamo. Da quanto appurato e ammesso finora. E dunque, leggendo il quotidiano diretto da Sallusti, leggiamo che «l’ipotesi più accreditata dal punto scientifico è quella della zoonosi. Ossia dell’origine animale. Il Covid-19 è stato di sicuro trasmesso all’uomo mediante uno spillover. Un passaggio di specie. Un passaggio di quel tipo, però, presenta un come. Un quando. E magari pure un perché». Ed è qui che entra prepotentemente in gioco l’ipotesi del mercato di Wuhan. Un’ipotesi, come noto, suffragata anche da molti scienziati cinesi. Concordi nel riconoscere, come riferisce Il Giornale, che «tutto si è propagato a partire dall’area mercatale di Wuhan. Quella dove i cinesi possono acquistare animali vivi e cibo esotico, che è considerato un pregio. L’alimentazione, insomma, avrebbe giocato un ruolo decisivo». Sospettato numero uno: il pipistrello. Contanto di precedenti, studi e correlazioni allegati all’enunciazione della teoria scientifica con dovizia di particolari e abbondanza di argomentazioni.

Il mercato di Wuhan?

Solo che, ricorda e spiega nel dettaglio Il Giornale, «per far sì che uno spillover divenga realtà, solitamente, servono un animale serbatoio, cioè il possessore originario del patogeno, e una seconda specie, che è poi quella che trasmette il virus all’uomo. Nel caso della Sars, la responsabilità è stata ascritta allo zibetto. Nel caso dell’Hedra, sappiamo per certo di come siano stati i cavalli ad ammalarsi per poi contagiarci. In riferimento all’Ebola, ancora se ne discute, ma è ormai abbastanza certo di come la catena possa essere partita dai pipistrelli della frutta, per poi balzare sulle scimmie. Magari sugli scimpanzé, e diffondersi tra le popolazioni umane che sono state colpite. La costante, in tutti i casi citati, è il pipistrello quale serbatoio». Ma nel caso del Covid 19, non sappiamo ancora quale sia l’animale di mezzo nel processo epidemiologico. E questa incertezza esegetica genera tutta una serie di interrogativi.

O la fuga dal laboratorio militare?

Ed ecco che si fa strada allora l’ipotesi “fuga dal laboratorio”. Secondo l’intricata teoria che si è diffusa in maniera virale, quasi quanto il coronavirus, il Covid 19 sarebbe “scappato” da un laboratorio di Wuhan. Una eventualità sposata dai complottisti e tutti coloro i quali pensano che una trasmissione diretta dal pipistrello all’uomo sia abbastanza difficile. Per non dire alquanto improbabile. Una teoria affascinante per sceneggiatori e registi. E oltretutto suffragata anche da un altro elemento non trascurabile. Che Il giornale sottolinea: «Il mercato degli animali vivi di Huanan, in fin dei conti, si troverebbe a poche centinaia di metri dal Wuhan Center for Disease Control and Prevention per quello che in letteratura si chiama “caso”. Vale la pena annotare almeno due congetture: la prima prevede che qualche ricercatore di quello specifico centro possa essere stato infettato. E il resto della storia, a quel punto, sarebbe relativamente semplice da spiegare. La seconda che qualche chirottero manipolato, e serbatoio del Covid-19, sia riuscito a trovare una via di fuga dal laboratorio, contribuendo alla generazione di un quadro che – come stiamo assistendo – è molto caotico. Un butterfly effect, che potrebbe essere derivato dalla mancanza di avvedutezza umana». Ipotesi controversa e discussa, per non dire smentita.

Le accuse rimbalzano dagli Usa alla Cina. E viceversa

In questo quadro articolato e complesso, s’inseriscono poi altre due ipotesi: quella del complotto ordito da Washington per punire la Cina e i Paesi amici: come l’Italia e l’Iran (non a caso vittime di un’epidemia funesta). E, di contro, le accuse rispedite al mittente da Pechino che, come scrive Il Giornale, punta l’indice contro gli Usa. Come nel caso di Robert Redfield, direttore del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) che «ha ammesso che alcuni americani apparentemente morti di influenza sono poi risultati positivi al nuovo coronavirus». Tanto da far twittare a Zhao Lijian, esponente del governo cinese: «Quando è iniziato tutto con il paziente zero negli Usa? Quante persone sono state contagiate? E quali sono gli ospedali? È possibile che sia stato l’esercito americano a portare l’epidemia a Wuhan. Cercate di essere trasparenti! Diffondete pubblicamente i vostri dati! Gli Usa ci devono una spiegazione». E qui il riferimento è netto e chiaro ai giochi militari mondiali di Wuhan che si sono tenuti dal 18 al 27 ottobre 2019 nella cittadina epicentro dell’epidemia. Una competizione internazionale durante la quale 5 atleti stranieri sono stati contagiati, disse all’epoca Pechino, «da malattie infettive importate e trasmissibili». Massimo riserbo, naturalmente, sulla nazionalità degli sportivi infettati all’epoca…

L’ultima teoria: il complotto interno

Infine, c’è anche chi, e già da tempo, avanza la teoria del golpe interno. Secondo i suoi sostenitori, quanto accaduto a Wuhan non sarebbe altro che un tentativo di far cadere il presidente Xi Jinping in seguito a una gravissima emergenza sanitaria. Chi ci sarebbe dietro, è presto detto: frondisti intestini. Funzionari locali. Lobby imprenditoriali e economiche potenti. un’ipotesi suggestiva come le altre. Ma, proprio come altre, anche quest’ultima tutta da dimostrare…

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