Dopo la bufera sulla Partita del Cuore, Elisa confessa: «A 15 anni un produttore sessista mi fece male»

26 Mag 2021 14:28 - di Redazione

Nuove denunce di sessismo sui social. Questa volta è Elisa Toffoli ad accendere i riflettori su un episodio della sua vita passata. Sull’onda della bufera sulla Partita del Cuore, la popolare cantautrice ha raccontato sui social di essere stata vittima di un attacco sessista da parte di un produttore. Un episodio che risale a molti anni fa. Agli inizi della sua carriera. E che le ha causato molto dolore.

Elisa: anche io vittima di sessismo. Avevo 15 anni

«”Sei carina, pensa a cantare. Lascia stare la scrittura”. Avevo quindici anni e quelle parole mi fecero venire una gastrite che durò per dei mesi”, racconta su Instagram una delle artiste italiane più apprezzate al mondo. Parlando di un vero e proprio choc. Parole avvilenti, che però hanno ottenuto il risultato contrario. Insistere e non mollare. “Avrei dovuto lasciar stare anche la produzione, gli arrangiamenti, la curiosità per tanti strumenti. Perché era tutto troppo. Sarebbe bastato sorridere, “mettermi carina”, cantare bene e “tenermi da conto”».

Un produttore mi disse: “Sei carina, lascia stare la scrittura”

Un invito a mettersi da parte e sfruttare solo le sue qualità fisiche. “Queste sono state le parole di un produttore maschilista in cui sono inciampata prima ancora dei miei esordi. Per me sono state solo altra benzina, amara sì, ma pur sempre buona per spingere ancora più giù l’acceleratore”.

La rivincita con le parole di Tina Turner

E infatti il racconto di Elisa prosegue con il ricordo di una delle sue tante soddisfazioni professionali raggiunte già pochi anni dopo l’esordio. «A ventisette anni mi trovavo a Zurigo in studio con Tina Turner per registrare la sua voce, perché ero la produttrice del brano che avevo scritto per il nostro duetto. E ne curavo quindi gli arrangiamenti e anche tutti gli aspetti tecnici della registrazione. Lei mi disse “‘Sono molto orgogliosa di te, donne come te stanno cambiando il mondo. Quando ero giovane io, quello che stai facendo tu oggi qui con me sarebbe stato impensabile”. Non lasciamo che nessuno ci dica che questo non è il nostro posto”, conclude Elisa.

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