Contro il Covid tachipirina e vigile attesa. Speranza vince il ricorso: si torna alla cura inutile

24 Apr 2021 20:18 - di Riccardo Angelini
Speranza cure domiciliari

Contro il Covid solo tachipirina e vigile attesa. Le cure domiciliari non vanno aggiornate. Questo il risultato del ricorso vinto dal ministro Speranza e Aifa che riguarda appunto il modo con cui trattare i pazienti Covid a casa.

Contro il Covid tachipirina e vigile attesa, il ricorso di Speranza e Aifa

Nei giorni scorsi il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e l’Agenzia italiana del farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza con la quale il Tar del Lazio, il 4 marzo scorso, aveva stabilito che i medici nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus potessero «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza». Il Tar aveva dunque stabilito che la vigile attesa e la tachipirina, cura suggerita dai protocolli Aifa, andava rivista.

Ma le cure domiciliari tempestive sono essenziali per evitare i ricoveri

Il ministro Speranza ha voluto, con il suo ricorso, impedire ai medici di seguire le cure a casa dei pazienti Covid. Superando il principio della “vigile attesa”, che è apparso dopo un anno come un formidabile aiuto al virus. Si è voluto dunque ripristinare il vecchio metodo di cura, che si rivela in troppi casi inefficace. Provocando il ricovero del paziente quando ormai il virus ha cominciato a fare danni e ha magari già causato una polmonite.

Il Tar del Lazio aveva dato ragione al comitato Cura Domiciliare Covid

Il Tar del Lazio contro cui ha fatto ricorso il ministro Speranza aveva accolto l’istanza cautelare promossa dai medici del ‘Comitato Cura Domiciliare Covid-19, per mano del presidente del Comitato stesso Erich Grimaldi, avvocato, affiancato dalla collega Valentina Piraino. I medici intendevano far valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci ritenuti più opportuni. Un principio ora vanificato dal ricorso di Speranza e Aifa. Eppure proprio il presidente di Aifa Giorgio Palù aveva in più occasioni sostenuto che, al fine di evitare il sovraffollamento negli ospedali, era necessario intervenire tempestivamente nella fase della cura domiciliare somministrando cortisone ed eparina.

Speranza nemico delle cure domiciliari aggiornate

In questo modo il ministro Speranza appare come il nemico principale delle cure domiciliari aggiornate: non intende rivedere i protocolli del Ministero e non vuole lasciare ai medici la libertà di agire “secondo scienza e coscienza”. Un atteggiamento che gli utenti social hanno bocciato in pieno con l’hashtag trend topic su Twitter #Speranzavergognati.  

 

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