Cacciari: «Draghi non sarà mai il salvatore della patria. Serve una fase costituente»

10 Feb 2021 16:11 - di Eugenio Battisti

Non sarà Mario Draghi il salvatore dell’Italia. Con il nuovo esecutivo non cambierà nulla, la politica non esiste, altrimenti non ci sarebbe l’ex numero uno della Bce. Massimo Cacciari è tranchant. Non crede al fallimento delle politiche sovraniste dopo la ‘conversione’ europeista di Salvini. Perché non sono mai esistite. Non crede ai demiurghi e assiste sconsolato ai teatrini di queste ore. A cominciare dai giochetti dei grillini.

Cacciari: Draghi non è un salvatore, ma un  civile servant

“Non c’era niente prima, non c’è niente adesso. Tutto resta esattamente com’era, un pastrocchio”. Il filosofo ex sindaco di Venezia liquida le teorie sul sovranismo in Italia come “pragmatici opportunismi. Slogan demagogici ed elettoralistici privi di alcun fondamento perché tutte le persone ragionevoli sapevano di una irreversibilità di una certa relazione e rapporti con l’Europa”.

“Non c’è nulla da prendere sul serio”

Il quadro è “confortantissimo” – dice con ironia. Perché – aggiunge – non c’è nulla da prendere sul serio. “Non c’era nessuna reale politica sovranista prima; ed oggi nessuna reale politica europeista. Non c’è nessuna reale politica in Italia – Altrimenti non ci sarebbe Draghi. Le politiche che hanno speculato sulle legittime paure adesso sono costrette a obbedire alle indicazioni del presidente Mattarella”.

“Fratelli d’Italia poteva vincere se la Lega fosse rimasta fuori”

E Fratelli d’Italia con la sua scelta di restare fuori dai giochi? “La Meloni cerca di trarre profitto da una sua coerenza. E forse il gioco potrebbe riuscirle ma ne dubito molto. Avrebbe raggiunto lo scopo se Salvini avesse fatto l’ulteriore stupidaggine di non accogliere l’invito di Draghi. In quel caso – ragiona Cacciari – la Lega sarebbe entrata in fibrillazione perché né Zaia né alcun presidente avrebbe mai accettato di fare l’opposizione dura e pura. La Meloni non ha compiti di governo pressanti a differenza della Lega. E può permettersi di dire facciamo l’opposizione. Il suo è un calcolo micro-tattico”.

“I 5Stelle facciano quello che vogliono”

Sui 5Stelle il discorso è semplice. Hanno fatto una brutta fine. “Facciano quel che vogliono, dovranno obbedire all’ex presidente Bce”. Duro sulla pantomima delle votazioni su Rousseau.  “Spaccati? Faranno finta – risponde il filosofo – con qualche votazione che sancisce le volontà dello ‘stato maggiore’ come hanno sempre fatto. Anche qui teatrini ogni giorno. Sempre più ridicoli alla stragrande maggioranza degli italiani”. Di Battista? “Ma di cosa vuole parlare Di Battista con questi chiari di luna, ci saranno 200mila imprese che chiudono tra qualche mese; il 55% dei giovani sottooccupato o precario. Tanto Draghi andrà avanti e gli altri dovranno obbedire”.

Il premier incaricato farà come Ciampi e Monti

Draghi potrebbe rappresentare uno spiraglio di luce – dice ancora l’ex sindaco della Laguna – solo se ci fosse una maggioranza coesa con qualche idea chiara. Draghi non potrà mai essere il salvatore della paria. E’ un ‘civil servant’. Come sono stato Ciampi e Monti. Farà quello che può in attesa di diventare presidente della Repubblica“.

Al Paese serve una fase costituente

Unica speranza: che le forze politiche siano così intelligenti da riorganizzarsi. E presentarsi alle prossime elezioni politiche con uomini in grado di avviare una fase costituente per questo Paese. “Puntando, cioè,  all’elezione di un Parlamento Costituente, formato da personalità in grado di elaborare ed attuare riforme istituzionali oggi indispensabili”.

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