Open Arms, la difesa di Salvini: «Perché il comandante rifiutò l’aiuto offerto da Malta e Spagna?»
Open Arms, troppe falle. Perché il comandante rifiutò l’aiuto di Malta e della sua nazione la Spagna? E’ uno dei dubbi avanzato dalla difesa di Matteo Salvini, imputato nel processo con l’accusa di sequestro di persona.
Open Arms, la difesa di Salvini: troppi dubbi
Perché Marc Reig Creus, comandante dell’imbarcazione nel lugloio 2019 ha preferito restare in mezzo al Mediterraneo per settimane anziché accettare l’aiuto di Malta e soprattutto della sua Spagna? La domanda è contenuta nella memoria difensiva del leader leghista. All’epoca dei fatti ministro dell’Interno. Per la cronaca, Creus è accusato dalla procura di Repubblica di Ragusa di violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Perché il comandante rifiutò l’aiuto di Malta e Spagna?
Il comandante – osserva la difesa guidata dall’avvocato Bongiorno – dopo aver rifiutato l’offerta di Malta di far scendere almeno parte degli immigrati a bordo, aveva detto no ai Pos offerti da Madrid. E ha declinato di essere accompagnato verso le coste iberiche da una nave italiana che avrebbe garantito una navigazione più tranquilla”.
Le strane manovre in mare della nave spagnola nel luglio 2019
“I fatti – riassume la difesa di Salvini – risalgono all’estate 2019. Open Arms è una nave mercantile battente bandiera spagnola. E affittata dalla ong Pro-Activa Open Arms. I primi Paesi che contatta alcune operazioni di salvataggio sono la Spagna e Malta (zona più vicina al punto dei salvataggi. Il primo dei quali avvenuto al largo delle coste libiche)”.
L’ex ministro dell’Interno: l’Italia non aveva competenza
“L’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini – ricorda chi ha redatto la memoria – ha già spiegato che ‘l’Italia non aveva alcuna competenza e alcun obbligo. In riferimento a tutti i salvataggi effettuati dalla nave spagnol ain quanto avvenuti del tutto al di fuori d i aree di sua pertinenza”. A dimostrarlo, lo scambio di corrispondenza tra La Valletta e Madrid nei primi giorni dell’agosto 2019. Si assiste a un reciproco palleggio di responsabilità. Ma non viene mai citata Roma.
Open Arms aveva l’obbligo di dirigersi altrove
“Per Salvini è sicuramente lo Stato di bandiera della nave che ha provveduto al salvataggio che deve indicare il Pos. Nei casi di operazioni effettuate in autonomia da navi ong’. Open Arms ha chiesto il Pos all’Italia la sera del 2 agosto. Ma, secondo Salvini, non può ricadere sullo Stato italiano l’onere di una risposta di competenza di altri Stati. Open Arms poteva dirigersi verso altri Paesi che avevano l’obbligo di accoglierla”.
Nella memoria difensiva si ricorda ancora che “il comandante ha rifiutato il Pos concesso dalla Spagna il 18 agosto. E addirittura ha rifiutato l’assistenza offerta dalla Capitaneria di Porto italiana. Che si era detta disponibile ad accompagnare la nave verso la Spagna, prendendo a bordo alcuni immigrati”. In più, “la Spagna aveva inviato verso Lampedusa l’unità Audaz. Per dare assistenza alla Open Arms (18 agosto). È quindi paradossale affermare che, per il solo fatto di essere entrata in acque italiane senza aver ottenuto il Pos, possa configurarsi il reato di sequestro di persona”.
Gli eventi dell’agosto 2019 sono simili a quelli del 16 marzo 2018. Che avevano coinvolto Open Arms e lo stesso comandante. E rispetto ai quali la procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio. Ma il tribunale (pochi giorni fa) ha emesso sentenza di non luogo a procedere. Resta un grande interrogativo. Perché Marc Reig Creus, già nel mirino della magistratura, fece di tutto per non andare verso la sua Spagna? Perché ha preferito consumare intere giornate davanti alle coste italiane? Tanto più con una situazione sempre più insostenibile a bordo.