Anche i Mastella mollano Conte. Clemente dice no alla relazione di Bonafede”, incerta la moglie

22 Gen 2021 16:46 - di Lucio Meo

Sembra di ieri quella scena in cui Sandra Lonardo Mastella, dagli scranni del Senato, teleguidata dal marito Clemente da Ceppaloni, si esibiva in un’arringa in difesa del governo Conte e in un attacco inusitato a Giorgia Meloni, colpevole di non si sa bene cosa, forse di esistere. Nel frattempo, la maggioranza rabberciata al Senato è alle prese con il tentativo di far rientrare Renzi all’ovile, per non cadere, e di reclutare altri peones, altrimenti autodefinitesi “costruttori”. E dietro l’angolo c’è un voto decisivo, quello di mercoledì alla Camera e al Senato sulla relazione del ministro Bonafede sulla giustizia, su cui i renziani minacciano di “incastrare” Conte alle dimissioni con un no e su cui anche i Mastellas minacciano di non collaborare. Loro e i loro amici centristi e “responsabili”.

I Mastella tolgono la “fiducia” a Conte

“Avverto la maggioranza che nei prossimi giorni avrà un problema. Se io fossi in Senato non voterei la relazione annuale del ministro della Giustizia Bonafede”, ha detto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ospite del programma TGtg su Tv2000. Poi Mastella si sbilancia sull’esito della seduta. “La vedo dura e nulla vieta che possa essere messo da parte un ministro della Giustizia. Non mi piace questa forma di giustizialismo ad oltranza che è stata portata avanti da Bonafede. Su questo personalmente mi asterrei”. E la moglie, che al Senato vota? ”Su Bonafede le perplessità sono tante, innumerevoli, da parte mia e anche di mia moglie, che ha patito più di me gli eterni tempi della giustizia”.

Clemente ora inizia a intravedere il voto

“Secondo me ora sono due le strade, non tre, anche se si può sempre precipitare verso il voto…”. Clemente Mastella fa il punto della situazione mentre si fa sempre più difficile la trattativa per un gruppo di ‘responsabili’ in soccorso del traballante governo Conte. ”Hanno provato ad abbattere Conte -dice all’Adnkronos il sindaco di Benevento, in campo per provare a dare una mano al premier alle prese con numeri risicati al Senato- ma lui è rimasto al suo posto e questo è un dato importante, ma si restringe la sua maggioranza. Renzi, invece, da parte sua, ha tentato il colpaccio di fregare Conte ma si restringe il suo gruppo”.

L’ex Guardasigilli vede ora due strade possibili: ”O allarghi la platea di chi ha dato responsabilmente una mano a Conte oppure recuperi Renzi che strategicamente esce ammaccatto da questa vicenda, costituendo un patto di legislatura, dove ora ci stanno anche altri soggetti, non solo quelli che ha dato vita a questo governo”, i cosiddetti ‘responsabili, “alcuni dei quali hanno dietro anche realtà locali importanti”.

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