Lockdown, si cambia ancora in Emilia, Lombardia e Veneto: fine settimana “blindati”

12 Nov 2020 14:46 - di Lucio Meo

Mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal Dpcm in vigore).

Sono le misure previste nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, valida in Emilia-Romagna da sabato 14 novembre e fino al 3 dicembre per arginare la seconda ondata della pandemia di CoronavirusOrdinanza concordata con i presidenti delle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, d’intesa con il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Novità anche nelle città.

Il lockdown chiusi i mercati ma via libera allo sport

Sempre nei negozi e in qualsiasi esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).

E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale Dpcm del Governo). La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene “fortemente raccomandata”.

L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati. Spetterà naturalmente ai sindaci fissare ulteriori specifiche limitazioni. Infine, nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Misura prudenzialmente inserita in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale.

Attività concesse ma da svolgere a distanza

L’ordinanza prevede poi che al di là dell’attività di formazione già normata dal Dpcm, tutte le restanti dovranno essere svolte a distanza (esempio: corsi di lingua, di teatro, fotografia). Il provvedimento contiene misure ulteriormente restrittive, che si aggiungono a quelle nazionali già in vigore sulla base dell’ultimo Dpcm del Governo e previste per le aree in fascia gialla, che hanno l’obiettivo di frenare la diffusione del contagio, a tutela della salute pubblica e per garantire la piena operatività delle strutture sanitarie regionali.

Per limitare ulteriormente situazioni a rischio, gli spostamenti e, soprattutto, gli assembramenti e la concentrazione di persone che si sono visti anche lo scorso fine settimana. L’ordinanza è stata condivisa anche coi prefetti, per sottolineare la necessità di controlli più stringenti, e conseguenti sanzioni, insieme alle amministrazioni locali.

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