Di Maio: “L’Italia che vorrebbi”. Dibba: “Che state a fà?”. Sul web gli sfottò agli Stati generali del M5S
‘Evento rivoluzionario’. ‘Prova di maturità’. ‘Volare alto’. ‘Il tempo delle scelte’. Pioggia di retorica sugli Stati Generali dei 5Stelle che si aprono oggi a Roma. La dirigenza grillina, in pessime acque, gioca la carta delle grandi occasioni per uscire dal cul de sac della caporetto elettorale.
Gli Stati Generali grillini tra retorica e satira
“Buon lavoro ai più di 300 rappresentanti del Movimento scelti dai territori . Che oggi porteranno la voce della base all’attenzione di tutti”, dice una raggiante Paola Taverna. In attesa della carrellata di comizi dei 30 oratori previsti per domenica, mentre Vito Crimi è alle prese con il forfait di Casaleggio junior e Di Maio non parla, i social si scatenano. Un esilarante programma taroccato della due giorni (con tanto di ospiti e argoment0) corre sul web.
Nel volantino-burla diventato virale, accanto al simbolo ufficiale dei 5Stelle, si può leggere il programma della giornata di domenica. Apre i lavori alle 10,30 proprio la Taverna sul tema “Come il Pd mi ha insegnato il francese”. Segue il presidente della Camera Roberto Fico alle prese con “Il centro sociale come città del futuro“. All’ex ministro Toninelli invece la lectio magistralis sulla “Nuova collezione Benetton”. Dopo il pranzo con la votazione del menu sulla piattaforma Rousseau, la parola passerà al ministro Bonafede sul tema “Come curare i mafiosi all’aria aperta”. Alla sindaca Virginia Raggi la sezione dedicata a “Trick con il monopattino”.
Grande attesa per l’intervento di Chiara Appendino dal titolo “Perché Torino e non Torina?”. Imperdibile il video messaggio del fondatore Grillo “La poltrona è green”. Dopo la cena con condimenti scelti impeccabilmente dai cittadini sulla piattaforma Rousseau è previsto l’intervento clou della giornata. Quello di Luigi Di Maio dal titolo “L’Italia che vorrebbi”. Non poteva mancare nel programma degli Stati Generali il contributo prezioso di Alessandro Di Battista dal titolo “Ma che ca**o state a fà?”.