Boccia ai governatori: «Con Speranza c’è tutto il governo. Sui numeri non si fa polemica»

5 Nov 2020 19:08 - di Redazione

“Con Speranza c’è tutto il governo”. Francesco Boccia va all’attacco delle Regioni. E difende a capo chimo il ministro della Salute, sotto attacco per l’ordinanza di applicazione dell’ultimo Dpcm che ha tripartito l’Italia in tre zone a rischio. E mandato su tutte le furie i governatori. Il ministro per gli Affari regionali difende i “numeri” dalle strumentalizzazioni.

Boccia in difesa di Speranza: lasciamo i numeri ai tecnici

“Il ministro della Salute non è solo, sotto la sua firma c’è la firma di tutto il governo. I dati trasmessi dalle Regioni e processati settimana dopo settimana sono parametri oggettivi. Che non devono e non possono essere utilizzati per stucchevoli strumentalizzazioni politiche”. Così Boccia intervenendo al termine della Conferenza Stato-Regioni per un’informativa sul diffondersi dell’epidemia.

“C’è una cabina di regia tecnica designata dai governatori”

“Non può esserci un dibattito politico sui numeri”, insiste il ministro dem. “Facciamolo sulle cose da fare, ma sui numeri lasciamo confrontare i tecnici. Se qualche Regione ritiene che i numeri non siano coerenti lo si faccia presente ai tavoli tecnici. Ma se non sono coerenti il problema è a monte. E la domanda diventa naturale: perché sarebbero stati trasmessi dati non coerenti che impattano sui sistemi sanitari territoriali? Sono sicuro che nessuno di voi ci dirà che ha trasmesso dati incoerenti”.

E ancora: “Nella cabina di regia Istituto superiore di sanità e ministero della Salute ci sono anche tre tecnici designati dalla Conferenza delle Regioni da 24 settimane. Non da qualche giorno. Lasciamoli lavorare senza strumentalizzarli”.

Speranza: “Situazione surreale. Sono le regioni a dare le cifre”

Speranza a sua volta aveva parlato di “situazione surreale”. “Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”.

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