Juventus-Napoli diventa un affare di Stato. Interrogazione al ministro: “La Juve specula sulla salute…”

6 Ott 2020 11:40 - di Monica Pucci
juventus-napoli

Il caso Juventus-Napoli sbarca in Parlamento. Interpellato dall’Adnkronos, il deputato campano dei 5 Stelle Luigi Iovino annuncia una interrogazione al ministero della Salute “per far luce su questa incresciosa vicenda”.

Juventus-Napoli approda in Parlamento

Non si placa la lite tra politica e pallone dopo la decisione della Asl campana di bloccare la trasferta dei partenopei verso Torino a scopo precauzionale, alla luce di alcuni casi di positività al Covid tra i giocatori del Napoli. Ieri sera la Juve, nonostante il forfait della squadra allenata da Gennaro Gattuso, si è presentata regolarmente in campo criticando la scelta dei campani. “La salute viene prima di tutto. La Juventus non speculi sulla salute – attacca Iovino -, la partita andava rinviata perché non c’erano le condizioni di sicurezza sanitaria per disputare il match”.

Per il parlamentare “la scelta del Napoli di non partecipare è stata corretta”: “Presenterò una interrogazione al ministro Speranza per far luce su tutti i passaggi che hanno portato a questo epilogo”, aggiunge. Oggi il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora vedrà, in un doppio vertice, il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino e il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina per sciogliere il nodo della mancata disputa del match di ieri. Insomma: Juve-Napoli non si è disputata sul campo, ma la battaglia prosegue su altri fronti.

Il ministro Costa: “Al primo posto deve esserci la salute”

“Il rispetto dei protocolli sanitari è la prima cosa. La partita Napoli-Genoa ha dimostrato che c’è stato un problema grave di salute. Poi magari invece di finire sui giornali certe cose andrebbero gestite con la riservatezza del caso trovando soluzioni condivise perché così si fa male all’immagine del calcio”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ospite della trasmissione ‘The Breakfast Club’ di Radio Capital, in merito alla mancata partita Juventus- Napoli. “La salute viene prima di tutto il resto” ribadisce il ministro che da tifoso aggiunge: “mi piacerebbe che le partite si giocassero sul campo”.

Spadafora considera prioritario il parere delle Asl

”C’è un lato di sicurezza sanitaria, dove a decidere è lo Stato nelle sue diverse articolazioni, e in questo senso l’ultima parola spetta alle Asl. Vale per le scuole, dove sono loro a stabilire se isolare un alunno, una classe o l’intero Istituto, vale per le fabbriche, gli uffici e vale anche per lo sport. Questo è un punto fermo che non va messo in discussione, soprattutto in un momento in cui le curve destano preoccupazione”. Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e lo sport, dopo la mancata trasferta del Napoli per la partita di Torino, causa coronavirus. ”Certo – osserva – i provvedimenti devono essere proporzionali al contesto territoriale e ben motivati. Dal lato sportivo invece le decisioni sono pienamente autonome, in questo caso spettano a Lega serie A e Figc: non può il governo stabilire se dare o meno penalità alle squadre in tema di classifica o di risultato. Mai mi permetterei di interferire su questo piano”.

Il campionato di serie A non si fermerà

E alla domanda: la Juventus contesta l’intervento della Asl perché ha agito in deroga al protocollo, Spadafora risponde: ”II protocollo prevede la vigilanza e la responsabilità delle Asl. Anzi, ricordo che la comunicazione alla Asl è un obbligo di legge, mi preoccupano piuttosto le dichiarazioni di chi dice di non averle fatte immediatamente. Ma spero siano frutto solo di malintesi”.

In merito all’opportunità di rivedere il protocollo coinvolgendo Regioni e autorità sanitarie dichiara: ”Sono già coinvolte. Io direi che è necessario tornare al rispetto rigoroso del protocollo, a partire dall’obbligo di bolla all’interno dei centri sportivi quando emerge un singolo positivo, senza deroghe di nessun tipo”. E sul rischio blocco campionato afferma: ”Lavoriamo tutti affinché questo non avvenga. Ma ci tengo a una precisazione: nessuno di noi fa la stessa vita di un anno fa, nessuno fa le stesse cose. L’idea di tenere il campionato con lo stesso format, le coppe, l’Europeo, gli impegni in Nazionale come se nulla fosse accaduto è forse troppo ottimistica. Occorre definire delle priorità, alla terza giornata non è comprensibile sentire che ci sono problemi per i recuperi. Consiglio di ragionare anche su scenari diversi, perché non sappiamo cosa succederà, e se si pensa a playoff e playout sarebbe meglio deciderlo presto, a campionato appena iniziato”.

 

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