Dpcm crea un inutile lockdown di fatto: così la microbiologa Gismondo boccia Conte

26 Ott 2020 16:51 - di Roberto Frulli
Dcpm, la microbiologa Gismondo critica Conte: inutili e dannosi

Un lockdown di fatto mascherato e disastroso che non avrà alcun effetto sulla riduzione dei contagi da Coronavirus.
Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’Ospedale Sacco di Milano, boccia senza appello il nuovo Dcpm per il contenimento dell’epidemia di Covid-19 in Italia.

“La scorsa settimana” Giuseppe Conte “aveva detto che un lockdown sarebbe stato disastroso”, ricorda l’illustre microbiologa. Ebbene, “queste misure di fatto creano un lockdown“. Peraltro, aggunge la studiosa, “con dei provvedimenti che io trovo assurdi” e “non credo avranno un impatto significativo sul numero dei contagi”.

L’esperta, a capo del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze del Sacco, prende le distanze dalle decisioni prese da Conte. E parlando con l’Adnkronos Salute esprime completo disaccordo sull’ultimo Dcpm.

In particolare Maria Rita Gismondo si dice critica su alcune chiusure. Come quella “dei cinema, dei teatri e delle palestre. Che – ribadisce – sono ambienti assolutamente controllati”.

Per la Gismondo, vietare queste attività ai cittadini “toglie solamente la possibilità di una vita quasi normale, che ormai non abbiamo più”. Ma le misure adottate da Conte introducono un lockdown di fatto senza apparire incisive per modificare il trend delle infezioni da coronavirus Sars-CoV-2.

In base a quanto previsto dal nuovo Dpcm, ragiona la scienziata, “la gente non può andare al cinema e a teatro, con un depauperamento inestimabile di questo mondo culturale. Ma senza le misure adatte e se non sarà responsabile continuerà a contagiare amici e parenti”.

“Io sono sempre stata, e continuo a essere, per la responsabilizzazione” dei cittadini e per controlli rigorosi che garantiscano il rispetto delle regole, ricorda Gismondo.

“Ma vorrei – aggunge la studiosa – che il Comitato tecnico scientifico” per l’emergenza Covid “abbia il coraggio di mettere sul tavolo anche soluzioni diverse. Che non siano solamente una battaglia al virus – che poi peraltro si traduce in provvedimenti morbidi e tiepidi – ma che abbiano rispetto del benessere complessivo, fatto pure di benessere psichico, sociale ed economico“.

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