Operaio spara al figlio di 11 anni e poi si uccide. Il drammatico messaggio sui social
Tragedia familiare nella notte a Rivara Canavese, nel torinese. Un uomo di 47 anni, operaio presso in un’azienda meccanica, nella sua abitazione spara al figlio di 11 anni. Poi con la stessa arma si uccide. L’uomo, secondo le prime informazioni, era separato dalla compagna. Avrebbe sofferto di depressione. Poco prima di compiere il gesto, il 47enne ha raccontato il proprio disagio e il proprio malessere in un lungo post sui social.
Spara al figlio di 11 anni e poi si uccide: il post sui social
Ecco quello che scrive su Facebook riportato da molti quotidiani. «Quando abbiamo iniziato a convivere ero l’uomo piú felice del mondo. Poi è nato Andrea, il nostro sogno… Tutto bellissimo fino a quando ho iniziato ad avere problemi di schiena e un danno permanente a una gamba…». E ancora: «Attacchi di panico, tachicardia, non riuscivo a dormire la notte, avevo spesso ansia. La depressione è una malattia che ti logora internamente, ti devasta giorno per giorno. Ho perso la mia battaglia contro la depressione. Ho perso la fiducia, non ho più voglia di soffrire». Poi un appello: «Per tutti quelli che leggeranno questo post chiedo soltanto il silenzio. Abbiate rispetto per i miei genitori e per mia sorella. Mi rivolgo ai bikers: accompagnateci con le Harley, voglio sentire il rombo dei motori e ricordatevi di noi ogni volta che andrete in moto. Andrea e il suo papà per sempre insieme».
Un’amica dell’uomo, circa un’ora dopo la pubblicazione, ha notato il post nel quale l’uomo annunciava i suoi propositi e ha chiamato il 112. Purtroppo non è bastato: quando i carabinieri hanno raggiunto la casa di Rivara, il 47enne e il piccolo erano già morti.