Lampedusa, 2 migranti fuggono dall’hotspot in tir e s’imbarcano su un traghetto. Potrebbero essere positivi
Paura a Lampedusa, 2 migranti fuggono dall’hotspot in tir e s’imbarcano su un traghetto. Potrebbero essere positivi… Non bastassero epidemia e disordini, succede anche questo: due migranti tunisini hanno pensato bene di scappare dall’hotspot dell’isola e di imbarcarsi sul traghetto di linea per Porto Empedocle. I passeggeri li notano sul ponte della nave di linea e danno l’allarme. Le forze dell’ordine intervengono e, individuati i due fuggitivi tunisini, li bloccano e provano a gestire tensione e timori della situazione.
2 migranti fuggono dall’hotspot: bloccati su un traghetto di linea
Tutto accade nella tarda serata di ieri, quando alcuni passeggeri notano la presenza dei due stranieri a bordo. Dalla ricostruzione dei fatti resa dagli investigatori, si apprende che con ogni probabilità, i due migranti tunisini si sono nascosti in un tir, per poi salire, dopo la partenza della nave, sul ponte del traghetti. L’anomala presenza salta agli occhi dei paseggeri: le forze dell’ordine intervengono e li controllano. Adesso sono piantonati da un carabiniere a bordo fino all’arrivo a Porto Empedocle (Agrigento). All’arrivo sulla terraferma il traghetto non avrà la libera pratica sanitaria, perché a bordo saliranno i medici Usmaf che controlleranno i migranti. Solo dopo potranno dare l’ok per fare scendere tutti i passeggeri. Secondo quanto trapela dall’isola, i due migranti dovrebbero essere negativi al test «perché tutti i positivi sono in isolamento all’hotspot». Ma questa spiegazione non esclude completamente il rischio. Infatti, come scrive anche il sito de Il Giornale a riguardo, «solo dopo che verrà appurata la negatività verrà dato il via libera allo sbarco. In caso contrario, è molto probabile che dovranno essere attivate le operazioni di quarantena per la nave e i suoi passeggeri».
La denuncia del sindaco di Lampedusa
Intanto questa mattina, dai microfoni di Radio anch’io, il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, è tornato a denunciare una situazione al collasso e il silenzio colpevole di un governo inerziale. «Noi non possiamo avere un porto tappezzato di barchini che sono arrivati in questi giorni – ha dichiarato il primo cittadino dell’isola –. Abbiamo perso pure il conto… Si dice che siano più di trecento». Poi l’affondo finale: «In Italia c’è la paura di risolvere il problema»