Violenza nella chiesa di Manduria: donna viene scaraventata a terra e minacciata con un cacciavite

14 Ago 2020 16:24 - di Edoardo Valci
Chiesa Manduria

Si è appostato nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, situata nella centralissima Via XX Settembre a Manduria. Ha osservato i presenti alla ricerca di una potenziale vittima. Poi ha aspettato la fine della funzione religiosa in corso. E quando all’interno della chiesa erano rimaste pochissime persone in procinto di uscire, si è avvicinato ad una donna e le ha puntato contro un cacciavite. «Dammi il portafogli», le ha detto, con fare minaccioso.

La violenza nella chiesa di Manduria

Prima ancora che la vittima potesse rendersi conto di quello che le stava accadendo, il rapinatore l’ha afferrata con forza per un braccio. L’ha scaraventata a terra in chiesa, impossessandosi di tutta la borsetta e fuggendo di corsa. Per fortuna, in quel momento passava davanti alla chiesa un sottufficiale della Marina Militare, di origini manduriane. È in servizio all’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia e attualmente in vacanza nella sua città natale. L’uomo è stato attirato dalle grida dei presenti e si è messo all’inseguimento del rapinatore. L’ha raggiunto poco dopo, riuscendo a bloccarlo.

L’intervento del sottufficiale e l’arresto

Il 44enne aveva con sé ancora la borsetta che aveva sottratto alla signora e il cacciavite tra le mani. Quindi, all’arrivo della pattuglia della sezione radiomobile di Manduria, il sottufficiale ha “consegnato” rapinatore, refurtiva ed arma impropria ai militari operanti. La donna, terrorizzata e dolorante, dopo aver formalizzato la denuncia, è stata anche accompagnata nell’ospedale di Manduria, dove è stata giudicata affetta da ‘trauma contusivo ed escoriazioni al braccio sinistro e alle caviglie, nonché stato ansioso reattivo con prognosi di 10 giorni.

Arrestato il ladro della chiesa di Manduria

Alla fine le forze dell’ordine hanno arrestato un 44enne manduriano, noto per numerosi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio. Deve rispondere di rapina aggravata e lesioni personali. Quindi l’hanno condotto in carcere su disposizione del pubblico ministero di turno.

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