“Ripigliamoci quello che è nostro”. Il candidato di De Luca cerca voti citando Gomorra (video)
“Mo’ ci ripigliamo tutto quello che è nostro…”, dice Ciro Attanasio, esordendo nel video elettorale che ne annuncia la scesa in campo con la lista “+Campania in Europa, De Luca presidente”, al fianco del governatore uscente. Una frase estratta direttamente da una scena di Gomorra, la serie tv nella quale il boss Pietro Savastano annunciava un ritorno in grande stile (video). Quella frase apre una campagna elettorale nella quale tutto, evidentemente, è lecito, anche quei riferimenti a Gomorra “casuali” che Ciro Attanasio, nel video e nel post pubblicato su Fb, non esita a definire così. “Puramente casuali”, per l’esattezza. Se scherza, non si capisce. Se fa sul serio, il messaggio subliminare arriva.
De Luca e il candidato che si ispira a Gomorra
“Non ci sto a vedere la mia terra derisa dai leghisti, non dimentico la frase “Vesuvio Lavali col Fuoco”. Mi batterò per la dignità ed il rispetto, in una terra dove mancano da troppo tempo. (Ogni riferimento a Gomorra è puramente casuale)”, scrive il candidato della lista che sostiene De Luca. E che, sempre su Fb, trova l’indignazione di tanti, avversari e non, cittadini comuni e politici. Una frase del deputato di Forza Italia, Gigi Casciello, riassume così il pensiero dei tanti che considerano la camorra tutto tranne che ispirazione di vita e di azione politica. “Le parole sono pietre. Il deluchismo è anche questo. Liberiamocene”, scrive Casciello, a commento del seguente video.
Il dietrofront di Ciro Attanasio
Premesso che siamo certi che De Luca non fosse a conoscenza di questa simpatica iniziativa, quello che si è visto non può che essere anche frutto del “mood” deluchiano cabarettistico tenuto durante il lockdown: lanciafiamme, cinghialoni, ironie, improperi, come se per essere sceriffi fosse davvero necessaria la forza.
Di sicuro, dopo l’ondata di polemiche scaturita dal suo video, il candidato del centrosinistra ha provato a fare una precipitosa marcia indietro. Scherzava.
“Ieri ho giocato con i clichè che ruotano intorno alla serie Gomorra, consapevole che avrebbero scatenato l’inferno, e diviso a metà l’opinione pubblica. Ed è esattamente quello che volevo. E’ chiaro che il principio di legalità è profondamente radicato nel mio Dna, però questo è servito a sottolineare le tante contraddizioni e differenze che abbiamo nella nostra terra. Oggi – scrive Attanasio – vi scandalizzerò con un Rap, e vi avviso non smetterò di fare la Parodia a Gomorra, perchè è proprio di una parodia che si tratta. Pensavo di non doverlo spiegare. Una cosa è certa: non dialogherò con i sordi”. Magari con la brava gente che ascolta i suoi video e si scandalizza, sì.