Covid, contagi in aumento tra i giovani, specie tra i bambini: l’allarme dell’Oms che spiega i motivi
L’Oms avverte: contagi in aumento tra i giovani. I casi fra i bimbi fino a quattro anni d’età, dal 24 febbraio al 12 luglio, sono cresciuti di ben 7 volte. Di 6, invece, i contagi nella fascia che va dai 5 ai 24 anni mentre di 3 volte quelli fra i 25 e i 64 anni d’età. Questi ultimi si confermano la maggioranza (64%) dei casi di coronavirus. Questo l’aggiornamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso il sistema di sorveglianza globale per l’analisi dei contagi in base al sesso e all’età.
I motivi dei contagi in aumento tra i giovani
L’aumento dei casi di Covid fra i più giovani, in particolare bambini – spiega l’Oms – può essere dovuto a una serie di fattori. Ad esempio, il fatto che all’inizio tamponi e test erano concentrati fra le persone con sintomi più rilevanti, più frequenti fra gli anziani. Ma anche una maggiore attenzione a scovare i casi paucisintomatici, la maggior parte dei quali tendono a essere più giovani. Inoltre, una maggiore disponibilità di tamponi; lo scoppio di focolai in Paesi più giovani e la movida, con comportamenti a rischio dopo l’allentamento delle misure anti-Covid, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.
Bassetti: la positività al tampone e l’essere malati
Un altro aspetto viene da Massimo Bassetti, dell’ospedale San Martino di Genova. «La positività al tampone non vuol dire che abbiamo un malato», specifica. I dati sui positivi non vogliono dire che abbiamo «altrettanti nuovi malati». Ormai, spiega Bassetti, «sappiamo che la larga maggioranza dei casi è composta da asintomatici o paucisintomatici, quelli che hanno una forma “mild” di Covid-19, come direbbero gli anglosassoni. Il dato che dobbiamo valutare, il “termometro” dell’epidemia, è piuttosto quello dei ricoveri, in particolare in terapia intensiva», rimasto stabile da qualche settimana. Bisogna comunque «continuare a tenere sempre alta la guardia con distanziamento e l’uso delle mascherine».