Pahor: «Le foibe sono una balla». E gli viene data l’onoreficenza. Rampelli a Conte: «Inaccettabile»

16 Lug 2020 15:22 - di Redazione
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Le foibe? Tutta una balla. Parola di Boris Pahor, lo scrittore slavo appena nominato  da Mattarella Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Premiato con la massima onoreficenza per il suo negazionismo? Fanno discutere le dichiarazioni dello scrittore ultracentenario all’emittente triestine Tele4.  Fabio Rampelli scende in campo indignato. “Sono dichiarazioni che indignano. Ricevere gli onori del Capo dello Stato Mattarella e fare dichiarazioni negazioniste su una tragedia che ha visto 10mila italiani uccisi per mano del regime comunista di Tito, pone più di qualche dubbio sull’opportunità di tale scelta”. Il vicepresidente della Camera chiede lumi al premier Conte sulla improvvida decisione.

Foibe, Rampelli: perché premiare Pahor negazionista?

“L’onorificenza – aggiunge il parlamentare di Fratelli d’Italia – è il massimo riconoscimento che il presidente della Repubblica italiana può conferire. Ma la proposta arriva, secondo quanto stabilito dalla legge 178/51, dal presidente del Consiglio. In questo caso Giuseppe Conte, che evidentemente disconosce la tragedia del confine orientale. O, peggio, ritiene anche lui che le foibe siano ”una balla”. Resta il fatto che negare il dramma che si è consumato, anche attraverso l’esodo di 350mila istriani, giuliani e dalmati dalle loro terre alla fine della seconda guerra mondiale, ci indigna”.

Peraltro – aggiunge Rampelli – le dichiarazioni arrivano a ridosso dello storico gesto di pace tra Italia e Slovenia. Celebrato proprio nel luogo di martirio rappresentato da Basovizza. Ci chiediamo a questo punto – conclude- quale sia il motivo dell’onorificenza a Pahor. E lo faremo anche attraverso un’interrogazione parlamentare indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri”.

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