Nomine e quote rosa, la Boldrini si infuria: «Se non ci sono donne non voto»
Quote rosa, un’ossessione. L’ex presidente della Camera Laura Boldrini torna all’attacco con la parità di genere nelle nomine. E minaccia di disertare il voto se nella rosa delle candidatura non compaiono donne.
Nomine, Boldrini: senza donne non voto
“Nelle votazioni per Agcom e Privacy il Senato ha già indicato due uomini e due donne. Alla Camera, invece, a meno di un’ora dalla votazione, ancora non si hanno notizie dei nomi che deputati e deputate dovranno votare”, denuncia la Boldrini. “Una modalità di designazione che mi lascia quantomeno perplessa. Se tra i profili indicati dai gruppi della Camera ci saranno solo uomini – ancorché qualificati – io non voterò”. Il suo è un aut aut. “Sarebbe davvero inconcepibile se, con tante professioniste competenti presenti nel Paese, il Parlamento non riuscisse ad attuare la parità di genere nelle nomine”.
A poco è valsa la protesta bipartisan delle parlamentari. L’accordo trovato sui componenti delle due Autorità, da eleggere oggi nelle due Camere, contempla infatti una presenza schiacciante maschile. Su un totale di otto commissari che spetta designare al Parlamento, sei sono uomini e solo due le donne. A eccezione di Leu e di Italia Viva (che si sono sfilati) la maggioranza di centrosinistra ha indicato tre uomini e una sola donna, Elisa Giomi, proposta dai 5Stelle. Lo stesso il centrodestra: tre uomini e una donna, Laura Aria, la dirigente del Mise vicina a Mediaset.