Maschi italiani al tempo del Viagra: meno flop, ma il desiderio è in caduta libera

20 Lug 2020 15:29 - di Penelope Corrado
Viagra

“Gli italiani lo fanno meglio”, diceva negli anni ’80 Madonna. Oggi si può dire ufficialmente. Ma si può dire anche che lo fanno meno rispetto al passato. È quanto emerge da uno studio scientifico presentato in queste ore. Meno flop a letto per i maschi italiani nell’era del Viagra. Ma accanto a un crollo nelle segnalazioni di problemi di impotenza e di eiaculazione precoce, aumentano le richieste di aiuto per calo del desiderio e per sindrome del “pene curvo”. Sos che arrivano soprattutto dagli uomini più giovani. A mappare i disturbi sessuali che tormentano il maschio negli anni successivi all’avvento delle pillole dell’amore – dal Viagra al Cialis, agli altri farmaci contro la disfunzione erettile – è uno studio dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano presentato al Congresso dell’Associazione europea di urologia.

Monitorati tremila maschi italiani

Il lavoro, guidato da Paolo Capogrosso e accettato per la pubblicazione, viene descritto come “il primo di questo genere”. “In 10 anni – afferma Capogrosso – abbiamo osservato un vero cambiamento negli uomini che si rivolgono ai centri di salute sessuale”. Un nuovo trend “probabilmente legato a una maggiore apertura” mentale da parte dell’universo maschile. “Ora si accetta l’idea che molti problemi intimi possono essere trattati”, che si può parlarne” senza più considerarli un tabù. La ricerca ha analizzato le richieste di 3.244 uomini che dal 2009 al 2019 si sono rivolti alla Clinica per la salute sessuale del San Raffaele.

Effetto Viagra: lo fanno meglio, ma lo fanno meno

Il primo dato è che il numero di pazienti che chiedono aiuto per un disturbo di disfunzione erettile maschile è aumentato dal 2009 al 2013. Successivamente, è andato calando. Dal 2009 al 2019 è stata calcolata una diminuzione pari al 6% circa di chi lamenta un problema di eiaculazione precoce. Sono invece cresciute del 32% le richieste per calo del desiderio. Sono anche aumentate del 30% quelle per malattie Peyronie (l’induratio penis plastica, fra le cause principali di un’anomala curvatura dell’organo sessuale maschile). L’età media del primo accesso al centro è inoltre scesa da 61 anni a 53.

Negli ultimi anni tra i giovani è calato il desiderio

Effetto Viagra, dunque? “Sebbene questi dati siano in qualche modo preliminari poiché provengono da un singolo Istituto, sono interessanti perché ci consentono di formulare diverse ipotesi”, dichiara Mikkel Fode, docente di Urologia all’università di Copenaghen in Danimarca, non coinvolto nella ricerca italiana. “Ad esempio – commenta l’esperto – il calo degli uomini che presentano disfunzione erettile può significare che i medici di famiglia sono più a proprio agio nell’affrontare questo problema, indirizzando i pazienti verso centri specializzati. D’altra parte, la riduzione dell’età di chi si rivolge alle strutture, l’aumento nelle segnalazioni di malattia di Peyronie e il calo del desiderio sessuale potrebbero significare che uomini e partner stanno diventando più attenti all’importanza di migliorare la vita sessuale della coppia”. Felici sopra e sotto le lenzuola. (Nella foto Ansa, il pornoattore Rocco Siffredi, icona sessuale del maschio italiano)

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