La genialata delle sardine: scritta di 100 metri sull’asfalto inneggiante al Black Lives Matter. Il no di Roma

23 Giu 2020 18:17 - di Redazione

Sono risentite le sardine. E fanno le vittime. Non hanno ottenuto il permesso – per motivi “burocratici” – di un’installazione lunga 100 metri a Roma e Milano. Il loro intento era di scrivere Black Lives Matter sull’asfalto. E ora, incassati i primi dinieghi, cercano sindaci coraggiosi disposti a farli giocare con gli slogan. E di sicuro qualcuno troveranno.

Intanto si lamentano. Con un comunicato che così recita: “La scritta ‘Black lives matter’ lunga 100 metri è l’installazione che avevamo proposto prima alla città di Roma poi alla città di Milano, per testimoniare e dare voce a chi ogni giorno subisce ingiustizie per via del colore della propria pelle, del luogo in cui è nato o delle mancate possibilità che ha avuto nella vita. Abbiamo il materiale per fare la scritta, abbiamo il progetto grafico, abbiamo i volontari e l’entusiasmo, ma per cavilli burocratici è impossibile realizzarla”.

“Siamo stufi -continua il comunicato – di andare in giro per l’Italia a elemosinare permessi e autorizzazioni per quello che riteniamo essere un messaggio sacrosanto e l’inizio di un serio dibattito sulle nuove cittadinanze – dicono – Se conoscete qualche amministratore disposto ad ospitare quest’opera e condividere pubblicamente il rifiuto della politica sovranista fate un fischio. L’asfalto non manca in Italia, sul coraggio, invece, possiamo migliorare”.

Quindi svelano il loro intento: fare di questo slogan un caposaldo della lotta a Salvini e ai sovranisti. Utilizzando gli spazi pubblici in modo permanente. Un’assurdità che per loro costituisce invece una cosa normalissima. “Abbiamo fatto una proposta a Roma per scrivere Black Lives Matter e per cavilli burocratici è stato impossibile realizzarla – continuano gli esponenti del Movimento- a Milano abbiamo proposto insieme alle comunità dei territori di aggiungere la parola Migrant a Black Lives Matter ed è mancata la volontà politica del sindaco. Da qui il nostro appello ai sindaci d’Italia, perché l’Italia non può avere paura e non schierarsi in questa battaglia di civiltà ed internazionale in questi giorni di dibattito sui decreti Salvini”.

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