Dai centri sociali alle prostitute trans, l’elemosiniere del Papa insiste: «La mia è una missione»

5 Mag 2020 9:11 - di Roberto Mariotti
elemosiniere

Ne ha fatte tante, l’elemosiniere del Papa. Ed è finito sempre nelle polemiche. L’ultima, in ordine di tempo, “l’aiuto” ai trans che si prostituicono a Torvaianica. A causa del coronavirus avevano perso “clienti” e quindi introiti. Nel mese di dicembre aveva messo in imbarazzo i parroci, chiedendo loro di aprire le canoniche per ospitare gli immigrati. Per non parlare di quando, nel maggio dell’anno scorso, aveva riallacciato la luce al palazzo occupato dai centri sociali.

L’elemosiniere del Papa è convinto di avere ragione

Lui non solo ribadisce, ma rilancia. «Il Papa mi ha affidato una missione precisa: dare conforto e più deboli. E la mia missione è assolta quando il conto in banca e la riserva in magazzino sono vuoti. Il Vangelo mi porta da chiunque chiami senza giudicare nessuno». L’elemosiniere del Papa parla di sé in questo modo. Il cardinale Konrad Krajewski si fa chiamare don Corrado dal 2013 e al quale il “Fatto Quotidiano” dedica un focus.

Il Primo maggio senza mascherina a Ostia

Il Primo maggio il cardinale polacco, classe 1963, è andato a Ostia Lido. Al posto di blocco l’hanno trattenuto quasi per un’ora, racconta il quotidiano. Non indossava la porpora né lo zucchetto, guidava un furgoncino con un carico di alimenti. Agli agenti ha mostrato la targa vaticana, il passaporto diplomatico, un foglio ormai stropicciato con l’autocertificazione: aiuto ai poveri.

Il pupillo di Bergoglio che finanzia le prostitute trans

Ordinatosi nel 1988, nel 1990 si è spostato a Roma e nel 1998 è entrato nell’Ufficio celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Dal 2013 è elemosiniere del Papa e nel 2018 è stato creato cardinale. Il “Fatto” ricostruisce la figura del cardinale polacco e scrive che «c’è chi lo venera come intrepido salvatore degli ultimi e chi lo biasima per i comportamenti eccentrici. Fino alla settimana scorsa era il cardinale che si calò in un pozzetto di un palazzo occupato per riallacciare l’energia elettrica. Divenne gustosa preda mediatica dell’allora ministro Matteo Salvini. Adesso è il pupillo di Jorge Mario Bergoglio che “finanzia” le prostitute transessuali del litoralelaziale in disgrazia perché a secco di clienti con la pandemia».

«Il Vangelo non fa distinzioni»

Secondo il cardinale (rango mai raggiunto da un elemosiniere inoltre otto secoli di storia) la carità va concessa a tutti. «Il Vangelo non fa distinzioni. Io rispondo sempre, non misuro la fede, non punisco peccatori, non premio i veri cattolici». La pandemia allargato la voragine dei poveri e ogni sera don Corrado consegna 300 pacchi di viveri alla comunità di Sant’Egidio per chi si rivolge alla parrocchia romana di Santa Maria in Trastevere. «È gente che ha una casa, ma niente in frigo. Non sappiamo chi sono, soltanto che hanno lo stomaco da riempire».

Ampliare le attività dell’elemosiniere?

Papa Francesco intende ampliare l’attività dell’Elemosinere. La riforma del “Pastor Bonus”, che sarà il lascito alla curia di Bergoglio, prevede la nascita di un dicastero per la povertà e, di conseguenza, maggiori risorse. Il ministro è scontato sarà don Corrado e non stupisce che il cardinale polacco sia inviso agli oppositori di Francesco. E lui, don Corrado, se ne infischia: «Il tempo dell’oro appeso agli abiti talari è finito».

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 6 Giugno 2020

    Chissà le reazioni, se l’Enel avesse tolto la corrente a qualsiasi chiesa o ente religioso insolvente! In principio, quest’opera di carità è giusta, ma in pratica paga i ruffiani! Quindi, ricordo che nella Genesi si legge “maschio e femmina li creò”.

  • dante ciceri 5 Maggio 2020

    elemosiniere del papa, se la tua è una missione, pagala con i tuoi soldi non con i soldi dei contribuenti, ma penso che dietro c’è qualche cosa d’altro che la missione, tra trans, e immigrati, non la racconti giusta