Choc da pandemia, il Wto dà i tutti i numeri del collasso del commercio mondiale. Crollo storico

31 Mag 2020 13:03 - di Redazione

“Il settore automotive (barre celesti) è quello che ha accusato il calo più marcato (oltre 20 punti sotto il trend storico)”. Parola del dg dell’Agenzia delle Dogane. “A fronte di cali dell’ordine del -98% nelle immatricolazioni di autoveicoli tra marzo e aprile in tutte le economie industrializzate. L’impatto si è riverberato soprattutto sull’industria automobilistica tedesca e sull’indotto manifatturiero nei Paesi satellite e in Italia. Pessimo l’andamento degli ordini relativi alle esportazioni future. E l’impatto sul commercio navale e aereo: cali a doppia cifra forieri di un ulteriore crollo”.

Un collasso del commercio tra il 13 e il 32%

“Relativamente migliore risulta l’andamento dell’industria elettronica a trazione cinese (barre arancioni). Che ha subito in maggiore misura nel 2019 gli effetti depressivi dei dazi Usa sulla manifattura. Il comparto meno colpito risulta quello agricolo (barre grigie). Grazie all’enorme sforzo di coordinazione internazionale. Volto a preservare le filiere di approvvigionamento alimentari”. “Le previsioni della Wto rilasciate ad aprile – prosegue Minenna – vedono un collasso del commercio internazionale tra il 13% ed il 32% nel 2020. In dipendenza della durata della pandemia e dell’efficacia delle politiche di contrasto alla crisi. Dopo un 2019 chiuso con un declino dello -0,1%. Non sono da sottovalutare le complicanze del quadro geopolitico, con un inasprimento delle relazioni Usa-Cina. Che oramai va oltre i dazi commerciali. L’instabilità persistente ad Hong-Kong e la minaccia di Trump di riavviare test nucleari”.

Declino delle importazione del -20%

“L’analisi congiunta del volume delle importazioni italiane dal resto del mondo non migliora il quadro prospettico dato dalla Wto”.  A marzo 2020 – spiega l’economista – si è registrato per la prima volta da 10 anni un declino delle importazioni superiore al -20%. Principalmente della zona extra-Ue (-11,4%), coerente con il precoce lockdown dell’economia cinese. “Ci sono spiragli di speranza. L’esperienza cinese ci mostra che è possibile che torni on-line oltre il 90% della capacità manifatturiera di un Paese che abbia messo sotto controllo l’epidemia”. Ma, conclude Minenna, “occorre intervenire tempestivamente per mitigare il più possibile la caduta del reddito nazionale. Non c’è tempo da perdere”.

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