Almirante, pacificatore e “visionario” nel convegno web con La Russa e Berlato (FdI)
In questo strano e sospeso periodo di Covid, anche le esperienze commemorative si svolgono via web. E così ieri, per ricordare Giorgio Almirante a 32 anni dalla sua scomparsa, l’iniziativa più interessante è stata ospitata dalla pagina facebook dell’onorevole Sergio Berlato, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo.
Tanti gli ospiti che hanno voluto portare la loro testimonianza, il loro ricordo del fondatore della destra moderna. Il Vice Presidente del Senato, Ignazio la Russa, Massimo Magliaro, lo storico portavoce di Almirante, Aldo Grandi, autore di: “Almirante. Biografia di un fascista”. Moderavano Claudio Gori e Davide Mauri.
La Russa ha voluto condividere i suoi ricordi personali, i comizi sotto la pioggia, la capacità che aveva Almirante di unire nella politica più generazioni, la visione lungimirante di un grande leader politico. Ma soprattutto i valori che Almirante voleva trasmettere. Credeva nell’Europa dei popoli e predicava la nostalgia del futuro. Diede ordine di eliminare i segni di nostalgia del passato. La destra italiana doveva diventare una destra moderna, libera dal peso del passato e orientata a testa alta verso il futuro.
Un politico di altri tempi, Giorgio Almirante, stimato dagli amici ma anche dagli avversari. Un patriota, in un tempo in cui la parola patria sembrava quasi una cosa brutta. Il suo amore incondizionato per l’Italia, la sua onestà, la sua coerenza, il suo coraggio: valori che ha trasmesso alla Destra italiana e che il partito di Giorgia Meloni continua a portare avanti ogni giorno.
Aldo Grandi ha ricordato l’enorme lavoro portato avanti da Almirante per attuare la pacificazione storica. Un tema fondamentale che è stato sempre compreso poco dai nostri governanti. Una pacificazione storica che permetterebbe finalmente al nostro Paese di andare avanti, di scrivere una nuova pagina. A distanza di così tanti anni dalla fine degli anni di piombo, e oltre 80 anni dalla sua fine, ancora assistiamo ad un’assurda mistificazione di un fascismo che non esiste più, ma che è l’unica luce che anima molta parte della sinistra. Viviamo in modo assolutamente anacronistico in una perenne condizione di allarme antifascista. Se negli ‘70 poteva ancora essere concepibile oggi è a dir poco surreale. Solo quando si cominceranno a riconoscere le ragioni degli uni e degli altri, a rispettare le une e le altre, senza gridare al fascismo ogni qual volta un esponente non di sinistra apre bocca, questo Paese potrà finalmente vivere una stagione nuova, davvero democratica. E magari senza farsi dettare normative e condizioni dall’estero perché senno oh mamma arrivano i fascisti.
È un fascismo inesistente, quello che viene continuamente evocato, visto solo attraverso occhi di gattini ciechi. Almirante gia’ nel 1972 parlava di una pacificazione storica. Oggi, peggio di ieri, nessuno lo vuole accettare.
Almirante per tutta la vita ha promosso la pacificazione nazionale, cui non siamo arrivati neanche a 32 anni dalla sua morte. Assistiamo, di continuo, ad una indecente strumentalizzazione del fascismo, che è morto da 80 anni, ma si cerca continuamente di farlo risuscitare perché è l’unico argomento e feticcio in mano alla sinistra.
La Russa concorda, nonostante battaglie molto giuste ispirate a solidi valori, i rappresentanti della destra sono sempre figli di un Dio minore, sempre tacciati di essere fascisti e sempre bisognosi di doversi giustificare per le loro idee. Almirante, anche oggi, guarderebbe al futuro. Almirante voleva un’Europa che ancora oggi non esiste, la voleva come una grande Patria perché con valori comuni. Voleva il presidenzialismo.
Chiude l’incontro Sergio Berlato, il padrone di casa, che con orgoglio si definisce deputato italiano al Parlamento Europeo, perché vede come il primo dei suoi doveri quello di portare in Europa le istanze del suo Paese. Ricorda che Almirante non morirà mai perché i valori che ha lasciato alla destra moderna sono eterni. Sottolinea, Berlato, l’importanza di combattere le battaglie in cui si crede, e non quelle che potrebbero fare comodo. Troppo spesso la politica si può tradurre in scelte di comodo, di compromesso. Ma è fondamentale trasmettere alle nuove generazioni i valori della destra, l’importanza di combattere per quello in cui si crede, anche rischiare la propria vita pur di difendere un ideale, come faceva Almirante. Ricorda che la destra è sempre stata europeista, ma non di un’Europa a guida Francia e Germania che voglia annullare le identità nazionali.
Ricorda, Berlato, l’importanza di fare politica per passione, una passione che possa contagiare le giovani generazioni. La necessità di dimostrare che noi di destra siamo diversi, e testimoniarlo con l’esempio quotidiano. Bisogna sempre scegliere la strada giusta, che è di rado la più comoda.