Mentre la gente muore, i grillini continuano la famelica spartizione di poltrone

21 Apr 2020 12:46 - di Maurizio Gasparri
eni ai grillini

Con il controllo dell’Eni, i grillini fanno un salto di qualità e suggellano definitivamente la loro ascesa al vertice massimo di ogni piramide lottizzatoria. Nonostante l’Italia continui a piangere ogni giorno i suoi morti per una epidemia che non si arresta, al governo intendono procedere con le nomine dei principali enti pubblici. Assistiamo così a una maxi lottizzazione. Con la novità che quelli che predicavano contro tutto e contro tutti, i puristi di ogni purezza, ora occupano una quantità enorme di poltrone.

I grillini e la spartizione del potere

In questa amara storia di spartizione del potere, in un momento in cui ben altre preoccupazioni dovrebbe avere l’esecutivo, si inserisce un fatto inedito e scandaloso. Sembra infatti, e finora nessuno ha smentito, che alla presidenza dell’Eni sia stata designata Lucia Calvosa, un manager attualmente membro del Cda del quotidiano di Travaglio e co. In questo modo il M5S, che già aveva nel Fatto quotidiano un house organ privilegiato, attraverso l’occupazione dell’Eni potrebbe anche avere un’agenzie di stampa a disposizione, l’Agi, controllata al 100% dall’Eni.

Così i grillini si pappano l’Eni

E così, con la Rai già ampiamente asservita al governo, controllare una buona parte dell’informazione italiana. Né ci sfugge il ruolo che da sempre l’Eni ha nello scacchiere politico-economico internazionale. Se solo pensiamo al peso che questo ente ha nello scenario libico e nord africano. Non c’è che restare esterrefatti di fronte a questo assalto alla diligenza da parte di tutta la moltitudine grillina. La quale ha scoperto prebende e vantaggi del potere. Fanno finta di parlare di stipendi ridotti ma hanno riempito le segreterie di sodali, seguaci e anche parenti in ogni ministero e in ogni ambito.

L’amministratore delegato dell’Eni è indagato

Ora marciano direttamente verso la presidenza dell’Eni, attraverso un personaggio legato al Fatto quotidiano e che, se non vuole finire in un inevitabile tritacarne, farebbe bene a dire che questo incarico non le interessa. Di certo ne avremmo da dire in Parlamento e ovunque sull’enorme conflitto di interesse che vede protagonisti il Fatto e i grillini. Né potrebbe risultare immune da critiche la stessa Eni che, essendo una società quotata, non  avrà tregua in tutte le vicende che già avremmo dovuto, con più forza, vedere sanzionate da tempo. Perché l’Amministratore delegato è straindagato e perché i suoi granatieri agiscono per mettere a tacere ogni forma di polemica.

Commenti

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  • Stefano 21 Aprile 2020

    Gente senza vergogna, ministri webmaster e altro che è meglio non ricordare, mandiamoli a casa a lavare le scale dei condomini dove gli sarà concesso