Lo sfogo del sindaco siciliano: “Speranza, devi tutelare la salute degli italiani, non la corsetta” (video)
“Ma stiamo scherzando? Qua contiamo i morti, lei non ha fatto niente durante questo periodo terribile. Fa il primo provvedimento e pensa alla corsetta, non a difendere i medici, gli infermieri, il popolo italiano. Faccia un decreto serio, ministro. Faccia ciò per cui è stato nominato”. Salvatore Castrovinci è il sindaco di Torrenova, in provincia di Messina. Uno dei tanti giovani italiani che si trovano, anche loro, come medici e volontari, in prima linea contro il coronavirus. Salvatore Castrovinci oggi ha deciso che non poteva sopportare oltre. E, dopo averci “pensato tutta la notte”, ha rivolto un durissimo video messaggio al ministro della Salute, Roberto Speranza, manifestando anche tutto il “disagio” per dover attaccare “un rappresentante della Repubblica italiana”.
Speranza, “ministro dell’Ignoranza”
“Ormai solo attraverso i social possiamo raggiungere i nostri rappresentanti romani”, ha esordito Castrovinci, quasi per giustificare la sua scelta. Ma “sono incazzato” ha spiegato più avanti, dopo aver additato Speranza come “ministro dell’Ignoranza e non della Salute”. “Noi sindaci lottiamo a mani nude insieme agli uomini delle forze dell’ordine, ai ragazzi della Protezione civile, insieme ai volontari. Lottiamo a mani nude – ha ricordato Castrovinci – per far capire ai cittadini che non si deve uscire di casa senza motivo valido“. “Tutti i medici del mondo dicono che questo è l’unico modo per evitare la diffusione del contagio”, ma il governo lascia la libertà di corsetta, dando l’alibi per uscire a chi non ha ancora chiara la gravità della situazione.
“Tutelare la salute degli italiani, non la corsetta”
Ma non c’è solo questo. “Lo sa perché, ministro, stiamo con il coltello tra i denti per combattere questo maledetto virus? Perché – ha spiegato il primo cittadino di Torrenova – qui in Sicilia, grazie a politici come lei, non possiamo fronteggiare alcuna emergenza sanitaria. Mancano posti letto, terapie intensive. Mancano addirittura le mascherine e da Roma ci avete mandato la carta igienica“. “Siamo impossibilitati a fare tamponi, dobbiamo fare mille telefonate per ottenerne uno per un caso sospetto. Abbiamo paura, signor ministro. E lei ha solo una possibilità: o resta il ministro dell’Ignoranza o – ha concluso Castrovinci – firma un decreto serio, che tuteli la salute del popolo italiano e non la corsetta“.