Macron peggio della Fornero: non si placa in Francia la protesta contro la riforma delle pensioni
Macron come la Fornero se non peggio. Dopo trenta giorni di sciopero non si ferma in Francia la mobilitazione dei sindacati contro la riforma delle pensioni. Cgt, Fo, Fsu e Solidaires hanno lanciato un nuovo appello per uno sciopero ‘interprofessionale’ per il 9, 10 e 11 gennaio. Mentre per l’11 è previsto una manifestazione nazionale. A mobilitarsi sono chiamati i lavoratori di tutti i settori economici. “Per vincere bisogna allargare e amplificare la protesta in tutti i settori già dal 9 gennaio”, sottolineano i sindacati in un comunicato. Martedì, intanto, è previsto un nuovo incontro tra sindacati e governo.
Macron pare però intenzionato ad andare fino in fondo. Nel messaggio di fine anno ai francesi ha ribadito che non intende fare passi indietro sul progetto e ha esortato il governo a trovare un “rapido compromesso”.
“Capisco come le decisioni prese possano causare timori e proteste”, ha detto. “Dovremmo quindi rinunciare a cambiare il nostro Paese? No. Poiché abbandoneremmo quelli che il sistema ha già abbandonato, tradiremmo i nostri figli, i loro figli dopo di loro, che dovrebbero quindi pagare il prezzo per le nostre rinunce. Questo è il motivo per cui verrà attuata la riforma delle pensioni “, ha aggiunto. Macron ha poi parlato della Brexit, auspicando una relazione “sana” e “solida” con il Regno Unito.
Al presidente francese ha replicato il segretario generale del sindacato Cgt Philippe Martinez ribadendo che continueranno le proteste: “Servono scioperi ovunque”, ha detto intervistato da Bfmtv. Macron “si è rinchiuso nella sua bolla dove considera che tutto vada bene nel paese”. Il leader del principale sindacato francese ha esortato i lavoratori a proseguire nell’agitazione, arrivata ormai al 28esimo giorno, per dare “un forte segnale d’allarme”. Martinez ha dichiarato che parteciperà all’incontro convocato per il 7 gennaio dal primo ministro Eduard Philippe.