Omicidio di Luca Sacchi, l’audio dell’orrore svelato da un’intercettazione: «Prendo quella cosa»…

17 Dic 2019 10:52 - di Redazione
omicidio Luca Sacchi

Sull’omicidio di Luca Sacchi l’orrore deflagra ogni giorno che passa. E sempre di più. Nuove intercettazioni. Ricostruzioni. Acquisizioni d’indagine, aprono a un baratro di efferatezza senza fine. L’ultimo tassello macabro arriva dal Giornale Radio Rai che, in esclusiva, manda in onda l’audio dell’intercettazione in cui Valerio Del Grosso, il giovane ora in carcere con l’accusa di aver ucciso Luca Sacchi, parla con l’amico Marcello De Propris, anche lui in cella.  «Ascoltami, sto con un amico mio che conosci bello fulminato… ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Poi ti faccio un bel regalo…»…

Omicidio di Luca Sacchi: l’audio dell’orrore

La “cosa” cui si riferisce Del Grosso secondo gli investigatori è la pistola che De Propris avrebbe poi dato a Del Grosso, che fa riferimento ai 70.000 euro che Anastasya avrebbe avuto con sé nello zainetto. Poi rapinato alla ragazza, la quale, sempre secondo la tesi della procura, quella sera era davanti al Pub in zona Colli Albani assieme al fidanzato Luca Sacchi e ad un altro amico di lui, Giovanni Princi. Anche quest’ultimo agli arresti, per una compravendita, poi finita tragicamente, di una ingente quantità di droga.

I legali della famiglia Sacchi: il ruolo del teste Munoz nel delitto

Ma in questo brutale caso di violenza, droga e morte, non sono solo le intercettazioni e le videoregistrazioni delle telecamere di zona a svelare parte della verità dei fatti. Oggi, anche gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, legali della famiglia di Luca Sacchi, il 24enne freddato con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso, fanno riferimento alla testimonianza di Munoz. E dichiarano: «Il testimone Munoz riferisce esclusivamente proprie impressioni. Non indicando alcun elemento concreto da cui poter desumere un eventuale e presunto coinvolgimento di Luca Sacchi nella vicenda». Non solo. A stretto giro aggiungono anche: «Questa è la terza dichiarazione diversa rilasciata da Munoz. Ciò che emerge, invece, in maniera inequivocabile, è che è stato lui a ritardare l’ingresso di Luca nel pub per via di una sigaretta».

Senza quella sigaretta Luca non si sarebbe imbattuto in Del Grosso…

«Sigaretta senza la quale il giovane Sacchi sarebbe entrato all’interno del locale e quasi certamente non si sarebbe imbattuto in Del Grosso». Dunque, in conclusione gli avvocati della famiglia di Luca sacchi asseriscono: «Nei giorni scorsi abbiamo convocato Munoz per essere ascoltato mediante indagini difensive, ma egli ha preferito non presentarsi senza addurre alcuna giustificazione». Il che lascia intendere che è ancora molto quello che manca al conseguimento della verità sull’omicidio del povero Luca Sacchi…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *