È la Circumvesuviana la linea ferroviaria peggiore d’Italia. Seguono Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia

16 Dic 2019 17:09 - di Redazione
Circumvesuviana

L’ex Circumvesuviana, la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido anche quest’anno si confermano le linee ferroviarie peggiori d’Italia. Almeno secondo l’anticipazione del dossier Pendolaria di Legambiente. Un rapporto che ogni anno racconta il cambiamento, in termini di quantità e qualità, dei treni in circolazione. E di conseguenza degli effetti sulla vita quotidiana dei pendolari di tutta Italia. Perché i disagi per i cittadini sono ancora rilevanti da Sud a Nord. in troppe aree del Paese i treni, anno dopo anno, si riducono. I tempi di percorrenza si allungano, con la conseguenza che sempre più persone abbandonano questa modalità di trasporto. Convogli sempre più affollati, vecchi e con continue cancellazioni. Il risultato è che molti sono così costretti a spostarsi in auto o pullman con evidenti ripercussioni anche sull’inquinamento.

La Circumvesuviana non è l’unico esempio

A completare la classifica delle 10 linee peggiori, che coinvolgono oltre 3 milioni di pendolari, troviamo tratti ferroviari in tutta la Penisola. Milano-Chiasso,  Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, Genova-Ovada-Acqui Terme, Verona-Rovigo, al Nord. Poi Terni-Sansepolcro, Battipaglia-Potenza-Metaponto, Agrigento-Palermo. “Il rilancio della mobilità su ferro nelle città e la condizione che vivono i pendolari devono diventare una priorità dell’agenda politica nazionale. Oggi questo purtroppo non avviene” dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Per questo, aggiunge Zanchini, “al nuovo ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere”.

Coinvolti oltre tre milioni di pendolari

Secondo Zanchini, “servono risorse, e purtroppo in Legge di Bilancio non ci sono ne per aumentare i treni pendolari ne per compararne di nuovi. Servono scelte radicali e a costo zero a difesa di centinaia di migliaia di persone che ogni giorno prendono il treno in situazioni di degrado inaccettabili. La situazione che si vive da dieci anni sulle tre linee peggiori d’Italia è inaccettabile. È la conseguenza di drastici tagli e di disattenzione al servizio, e purtroppo si continua ad ascoltare solo promesse mentre il numero di passeggeri è diminuito fino al 30%”. “Al ministro chiediamo di esercitare un vero potere di controllo, verifica e intervento rispetto alle situazioni di più grave disagio. E quando la situazione è come a Roma e a Napoli si commissarino le aziende. Sono infatti in larga parte le risorse statali a garantire il servizio su queste linee e i diritti dei cittadini alla mobilità devono essere garantiti”, conclude il vicepresidente di Lagambiente.

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