Ilva, la grillina Lezzi non è pentita e fa la vittima: i giornalisti mi hanno chiamato “commessa frustrata” (video)

10 Nov 2019 18:32 - di Redazione
Ilva

Caso Ilva, Barbara Lezzi, ex ministro M5S per il Sud, non è pentita del no al ripristino dello scudo penale e anzi passa al contrattacco. In un video pubblicato sulla sua pagina Fb veste i panni della vittima e lamenta gli insulti ricevuti. “Sull’Ilva – afferma –  sono stata insultata da alcuni illuminati giornalisti. Mi hanno dato della commessa frustrata, sbatti-tappeti, povera dipendente di un’aziendina, rancorosa e vendicativa. Portate rispetto, perché offendete tutti quei lavoratori che hanno mantenuto i vostri giornalini o giornaloni”. E aggiunge: “Io, in Cdm, mi ero opposta al ripristino dello scudo penale. Ed ero consapevole delle conseguenze”.

Ilva, il piano del governo per convincere Ancelor Mittal

Il premier Giuseppe Conte pone intanto sul tavolo tre condizioni per far ripartire la trattativa con Ancelor Mittal per salvare l’Ilva. Intende proporre uno schema negoziale che prevederebbe condizioni più favorevoli per la multinazionale, il ripristino dello scudo penale con buona pace dei mal di pancia di Luigi Di Maio e dei Cinquestelle, la possibilità di un intervento a tempo finanziario dello Stato con una quota di minoranza.

“La soluzione – scrive Qui Finanza – passa attraverso il fondo della famiglia Riva, precedenti proprietari dell’allora Ilva, scovato dai magistrati nel 2013 in Svizzera. Un tesoretto da 1 miliardo di euro vincolato al risanamento ambientale della fabbrica di acciaio pugliese. Di questo miliardo, 635 milioni sono già stati spesi o allocati. Il resto, pari a 448 milioni, restano da spendere e sono nelle disponibilità della gestione commissariale, l’affittuaria di AncelorMittal”. Questa cifra potrebbe avere il suo peso sul tavolo delle trattative e rimarrebbe destinata al risanamento ambientale di Taranto e dello stabilimento. Non un punto secondario, considerato che due degli altiforni dell’impianto sono chiusi per ragioni ambientali, e un terzo è a rischio”.

L’altro nodo riguarda i posti di lavoro. Il premier Conte ha assicurato che la questione esuberi è prioritaria, e se Ancelor Mittal tornasse a sedersi al tavolo delle trattative, il Governo potrebbe aprire all’ipotesi di una cassa integrazione più grande, idea avanzata ufficialmente dal viceministro dell’Economia Antonio Misiani.

Commenti

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  • ANTONIO GIOVANNETTI 10 Novembre 2019

    Questa fa la vittima? c’è da augurarsi che diventi vittima. Non si rende conto questo pallone gonfiato che per colpa sua saremo costretti ad accettare la cassa di integrazione per 5 mila famiglie, cosa che non sarebbe successa se le fosse venuto il mal di pancia? Se lei fosse rimasta a letto, Mittal sarebbe forse venuta lo stesso a battere cassa, ma con il cappello in mano, mentre ora il cappello in mano ce l’ha Conte.
    La stupidità non ha limiti