‘Ndrangheta, scarcerati i boss Pizzata di San Luca: scadenza dei termini della custodia cautelare
Niente più galera per i fratelli Antonio e Francesco Pizzata. Sono considerati i punti di riferimento della ‘Ndrangheta di San Luca. Sono stati scarcerati dalla Corte di Appello di Roma per scadenza del termine massimo di custodia cautelare. Il tutto riguarda il procedimento penale sulla presunta sussistenza ed operatività di un’associazione dedita al narcotraffico su Roma. C’è sconcerto.
‘Ndrangheta, la maxioperazione del 2015
La vicenda giudiziaria risale al 2015, quando è scattata una maxioperazione originariamente a carico di 37 indagati. Alcuni di questi considerati vicini a consorterie della ‘ndrangheta di San Luca. I tre imputati potranno quindi ritornare liberi se non detenuti per altra causa. Questo è il caso di Vincenzo Crisafi, arrestato a Roma, e coinvolto in un altro procedimento.
La notizia rilanciata da Klaus Davi
La notizia è stata pubblicata dalla Gazzetta del Sud. E Klaus Davi, consigliere comunale di San Luca, l’ha rilanciata. Il provvedimento è giunto all’esito del deposito dell’istanza dei difensori. È il seguito della decisione della Corte di Cassazione che nelle scorse settimane ha annullato con rinvio il processo che vede coinvolti Crisafi e i due Pizzata con altri soggetti.
La sentenza della Cassazione
Dopo la sentenza della Cassazione, gli avvocati hanno evidenziato che la sentenza di secondo grado è stata annullata relativamente a tutti i capi di imputazione per i quali era intervenuta la conferma della condanna emessa dal primo giudice.
I difensori hanno rivelato, inoltre, che il termine massimo di fase era decorso. Di conseguenza hanno chiesto la scarcerazione dei rispettivi assistiti. I giudici hanno accolto le osservazioni dei legali ed hanno dichiarato inefficaci le misure cautelari applicate.