Mobilità a Roma nel caos e Atac e Meleo disertano i lavori. Mennuni (FdI): dimettetevi

13 Set 2019 13:24 - di Redazione
atac visconti

La mobilità a Roma è nel caos, e non da ieri, e i vertici Atac, tanto quanto l’assessore Meleo, disertano i lavori in commissione. Lavinia Mennuni, consigliera di Fratelli d’Italia in Campidoglio, non ci sta e denuncia carenze e assenze: «La Roma che lavora e che produce non può più aspettare i tempi di un’amministrazione lenta e incapace»…

Mobilità a Roma in tilt, Atac e Meleo assenti in commissione

La consigliera di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Lavinia Mennuni, lamenta l’assenza oggi, nel corso della commissione Mobilità, «dei due interlocutori principali: l’assessore Meleo e l’Atac». Di più, la Mennuni spiega: «Oggi più che mai, alla luce dell’ottimo lavoro svolto dalla magistratura, ci saremmo aspettati di sapere cosa stiano facendo le parti politiche amministrative competenti per fare il loro nel velocizzare gli interventi di manutenzione, riaprire le stazioni, e per evitare che pericoli e disagi del genere non abbiano più a verificarsi». Le assenze di oggi per Lavinia Mennuni «hanno ingenerato una forte preoccupazione nei rappresentanti dei commercianti presenti, dimostrando ancora una volta l’incapacità gestionale di questa maggioranza. Sarebbe opportuno che il sindaco revocasse il mandato all’assessore e ai vertici di Atac affinché si possa voltare pagina su una delle vicende più vergognose accadute a livello di mobilità a Roma, quale la chiusura per quasi un anno di fermate strategiche e centrali della metropolitana della capitale».

Roma non può più aspettare «lentezza e incapacità»…

Detto tutto questo – e molto altro ancora si potrebbe aggiungere – , la Mennuni conclude: «Romani, turisti e operatori commerciali hanno necessità di risposte immediate e risolutive e non possono aspettare l’incapacità di una amministrazione che dopo mesi ancora brancola nel buio. Si proceda dunque celermente  – chiosa l’esponente FdI – per rimettere in sesto le fermate chiuse, assicurando una nuova manutenzione agli impianti, e rimettendo velocemente in sesto quelli fermi. La Roma che lavora e che produce non può più aspettare i tempi di un’amministrazione lenta e incapace».

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