A Custonaci la sfida dei valori immutabili della destra al globalismo

29 Set 2019 10:49 - di Santi Cautela

Una manifestazione che ormai da 7 anni si conferma una delle più riuscite nel panorama identitario siciliano. Si svolge tutti gli anni a Custonaci, a due passi da San Vito Lo Capo che di recente è stata eletta la località con il mare più bello d’Italia.

Custonaci è da sempre il teatro della destra siciliana, quella destra che con fatica, nella parte occidentale, ha recuperato posizioni su posizioni dagli anni 70’ in poi.

A Custonaci pensiero e azione di Dino Grammatico

Custonaci e il comprensorio trapanese sono la realtà geografica legata alla storia del deputato-poeta Dino Grammatico che per mano di una serie di personalità del luogo è divenuto il protagonista di questa giornata dedicata al tricolore.

Il «Centro Studi Dino Grammatico» di Custonaci ha infatti messo insieme, presso la Sala Conferenze di Villa Zina Park Hotel, la tradizionale «Giornata Tricolore 2019», che in questa edizione ha avuto per tema «Le nuove frontiere della Politica – Dal post-ideologismo ai social media». A organizzare l’evento hanno voluto esserci rispettivamente le fondazioni «Nazione Futura», «Tatarella», «Giuseppe e Marzio Tricoli» e l’«Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici» (ISSPE), con il patrocinio della fondazione «Alleanza Nazionale».

A confermare l’ampio respiro nazionale della manifestazione, la partecipazione della senatrice Isabella Rauti Presidente del «Centro Studi Pino Rauti» e del giovane editore e autore Francesco Giubilei, il quale presiede la Fondazione Tatarella ed è fondatore del circolo culturale Nazione Futura.

Il premio per la cultura della legalità

A Giubilei, tra l’altro, spetterà il compito di assegnare il «Premio per la Cultura della Legalità» (ovvero una piccola quercia, che rappresenta il radicamento ai valori legalitari, realizzata in marmo di Custonaci ad opera dello scultore Giuseppe Cortese), che ogni anno è attribuito alle personalità che si sono contraddistinte nella lotta alla mafia e nella sensibilizzazione del tema della legalità.

Il premio è stato assegnato a Maria Concetta Marino, che da decenni opera sul territorio, sia nella veste di dirigente dell’«Associazione Antiracket e Antiusura Trapani» che d’insegnante, attraverso progetti di legalità finalizzati a far comprendere proprio alle nuove generazioni il disvalore di «cosa nostra».

L’incontro, moderato dal giornalista Alberto Samonà, è stato sentito e partecipato e ha visto la presenza dell’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Assemblea Regionale per Fratelli d’Italia, la parlamentare nazionale Carolina Varchi, il coordinatore regionale di FdI Gianpiero Cannella e Fabrizio Fonte, presidente del centro studi Dino Grammatico.

Durante la kermesse hanno parlato dal palco tutti i dirigenti di partito, sia della Lega che di FdI, lanciando la sfida, colta poi dai relatori parlamentari, di una piattaforma programmatica in grado di incardinare quei valori immutabili che sono sopravvissuti alla dilagante deriva post-ideologica e globalista.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *