Commercialisti in campo: «Emirati Arabi Uniti, un’opportunità per le imprese»

13 Ago 2019 10:28 - di Redazione

Le imprese hanno una nuova strada da percorrere. E i commercialisti la indicano. In primo luogo la testimonianza personale. Il racconto di un successo: «Nel 2003 decisi di cominciare a svolgere la mia professione di dottore commercialista anche negli Emirati Arabi Uniti – le parole di Francesco Corbello, membro della commissione internazionalizzazione dell’Ordine di Napoli Nord e consulente economico nell’Emirato di Dubai -e a quel tempo il mio poteva sembrare un programma troppo audace. Oggi, dopo oltre 15 anni, quel progetto è diventato realtà. Da qualche anno, ormai, sono partner strategico del governo di Dubai per l’attrazione degli investimenti esteri e unico italiano iscritto presso la Dubai International Financial Center come Liquidator e Insolvency Practicioner. Sono stato autorizzato, altresì, a costituire in Italia società di diritto emiratino della free zone Dmcc (Dubai Multi Commodities Centre Authority)».

«La professione di commercialista sta attraversando una fase di grandi cambiamenti. Per mantenere o raggiungere il successo, occorre anticipare la trasformazione e aprirsi a nuove specializzazioni
premium level=”1″ teaser=”yes” message=”Per continuare a leggere l’articolo”]
professionali. Su questi obiettivi è incentrata la nostra attività a sostegno della categoria. Siamo il naturale riferimento delle imprese e costituiamo un importante motore dello sviluppo e della crescita per il tessuto imprenditoriale locale». Lo ha detto Antonio Tuccillo, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord, presentando la Missione per l’internazionalizzazione delle imprese della Regione Campania. La missione si terrà a Dubai dal 28 settembre al 3 ottobre 2019 ed è organizzata dall’Odcec territoriale in collaborazione con The Corporate Group, una società di consulenza degli Emirati Arabi Uniti che dal 1967 svolge a Dubai attività a sostegno della internazionalizzazione della espansione delle imprese sui mercati arabi».

«La commissione di studio sull’internazionalizzazione delle imprese dell’Ordine di Napoli Nord ha deciso, quindi, di apportare il proprio determinante contributo – ha aggiunto Tuccillo – sviluppando un “Programma” che potesse consentire ai commercialisti di accompagnare le Pmi, di cui sono consulenti, in una delle economie più vibranti al mondo, con il sostegno delle autorità governative emiratine e di un grande Gruppo di consulenza locale».

«L’assistenza alle imprese nell’espansione all’estero dei propri mercati di riferimento – ha evidenziato Emmanuele Carandente, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli Nord – è una grandissima opportunità di lavoro per il dottore commercialista. È fondamentale, quindi, per i nostri iscritti approfondire il tema dell’internazionalizzazione delle imprese attraverso la partecipazione a workshop e missioni all’estero. Attività che come Consiglio dell’Ordine abbiamo in programmazione al fine di creare una short list di colleghi specializzati nella materia e questa di Dubai è solo una prima tappa di un nutrito programma che stiamo sviluppando con la commissione di studio sull’internazionalizzazione». Secondo Vincenzo Natale, consigliere tesoriere dell’Ordine, «è un’occasione da non perdere per specializzarsi nel campo ed evidenziare l’importanza dei commercialisti per lo sviluppo delle imprese sui mercati internazionali». «Sono particolarmente entusiasta di questa missione internazionale – ha rimarcato Domenico Graziano, docente universitario e presidente della commissione internazionalizzazione dell’Odcec Napoli Nord – perché sarà sicuramente volano di conoscenza di strumenti per noi professionisti per supportare al meglio le aziende nel loro processo di espansione all’estero».

«Ho già fornito supporto concreto a molte aziende nella progettazione ed esecuzione di piani d’internazionalizzazione: dallo studio del mercato alla penetrazione, fino all’espansione. Quella necessità di cambiamento dell’approccio alla professione che già sentivo nell’aria nel lontano 2003, oggi è prepotentemente imposto a tutti”, ha aggiunto. ”Dopo venti anni di lavoro sul campo – ha spiegato ancora Francesco Corbello – posso confermare che l’internazionalizzazione, al pari degli altri settori, richiede grande sacrificio, tempo e studio per l’acquisizione di nuove competenze. Il primo cambiamento che ciascuno è chiamato ad attuare è l’approccio mentale: le missioni non devono essere un palcoscenico per enti e istituzioni, né una gita fuori porta tra colleghi, ma un’occasione di studio, crescita e confronto con una realtà professionale, governativa e imprenditoriale diversa. Se correttamente impostata, una trasferta internazionale può essere il punto di partenza per allargare gli orizzonti e consentire alle piccole e media imprese di valutare la possibilità di allargare il raggio d’azione in Paesi che apprezzano il made in Italy».
[/premium]

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *