Vietato fare commenti sulle coppie gay: i giudici “bastonano” Radio Globo
La campagna per il boicottaggio è lecita, la difesa della libertà di pensiero un po’ meno. È quanto si evince dalla sentenza del Tribunale di Roma che ha dato torto a Radio Globo in una causa contro Gay Center e Arcigay. Le associazioni si erano rese protagoniste di una battente campagna di boicottaggio rivolta agli inserzionisti, dopo che uno speaker della radio aveva affermato di provare «un certo disgusto» nel vedere due uomini che si baciano, «probabilmente perché mi immedesimo».
Le associazioni gay contro Radio Globo
Subito erano scattate le accuse di omofobia, benché sia la radio sia il conduttore avessero spiegato che si trattava di un sentimento personale che non corrispondeva a posizioni omofobe né dell’emittente né dello stesso conduttore. Non solo, Radio Globo aveva anche ricordato che fra i suoi conduttori ce n’è uno che sta seguendo un percorso per il cambio di sesso, che aveva espresso solidarietà al collega “incriminato”. È finita che anche il conduttore in transizione sessuale è stato a sua volta accusato di omofobia dai rappresentanti del mondo Lgbt. A nulla, poi, era valso dare voce in trasmissione alle associazioni e agli ascoltatori critici verso le parole del conduttore, né precisare esplicitamente che «l’Emittente Radio Globo, come tradizionalmente nella sua linea editoriale e nel pieno rispetto della Costituzione italiana, non fa distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Dal boicottaggio all’odio social
Le associazioni gay volevano un’esplicita condanna del conduttore che aveva osato esprimere un suo modo di avvertire le cose. Pena quella campagna di boicottaggio rivolta agli inserzionisti, che presto si è trasformata in una campagna di vero e proprio odio con messaggi social del tenore: «Ve facciamo Charlie Hebdo 2.0, merde». Una situazione che è andata avanti per mesi, visto che quelle affermazioni sul bacio omosex risalgono a settembre 2018 e ancora a febbraio 2019 Radio Globo era costretta a ribadire sul suo sito di non avere alcuna pulsione omofoba, pur rifiutandosi di disconoscere la libertà di pensiero del proprio dipendente. «La nostra Emittente non è certo incline a “digerire” tali illegittime strumentalizzazioni, specie laddove deliberatamente a screditare l’immagine e la professionalità dei nostri collaboratori, nonché danneggiare la reputazione commerciale della nostra azienda, per cui è nostra intenzione agire nelle sedi opportune nei confronti dei diretti responsabili», era stato annunciato in quella occasione. Per il giudice del Tribunale di Roma, però, la campagna di boicottaggio è stata lecita, in quanto c’è stato «il sostanziale diniego da parte della proprietà di assumere apertamente una posizione critica nei riguardi dell’accaduto». E ora c’è chi alza il tiro: Vladimir Luxuria chiede che il boicottaggio prosegua. Insomma, o ti pieghi ai diktat del politicamente corretto o peggio per te: finirai “bastonato” due volte.
“Quindi anche un uomo che sta diventando donna è omofobo”
Pubblicato da Radio Globo su Venerdì 15 febbraio 2019
La lingua inglese tiene gia’ conto di tutti i generi. Infatti usa:
– HE per gli uomini
– SHE per le donne
– IT per animali, cose, finocchi e lesbiche
Si sentono onnipotenti, e hanno ragione. La gente li adora e si prostra davanti a loro, specialmente dopo essere stata colpita e insultata. Rischiavano le camere a gas e l’hanno scampata; rischiavano la decimazione con l’aids e ora l’aids attacca gli eterosessuali; rischiavano la pena di morte in Brunei ma lo sceicco ci ha ripensato. Hanno tutte le motivazioni per sentire il proprio sentimento di onnipotenza elevarsi sempre di più in modo esponenziale, come il cancro che diventa più forte a ogni fallimento di chemio.