Salvini: «Si sciacquino la bocca prima di paragonare i nostri emigrati a chi viene qui a bivaccare»
Stop ai gommoni-taxi nel Mediterraneo. Stop alla retorica buonista dell’accoglienza e ai veti degli alleati grillini sulla politica dei porti chiusi davanti al via vai di imbarcazioni “umanitarie” che scorrazzano davanti alle coste libiche. Matteo Salvini è stanco e la misura è colma: per una imbarcazione fermata, un’altra è pronta a minacciare i porti siciliani con la stampa progressista a fare il tifo e la sinistra a “coccolare” le ong e i clandestini che sbarcano in Italia per bivaccare.
«Io mi arrabbio quando in televisione qualcuno di sinistra mi attacca perché dice “anche gli italiani sono emigrati in giro per il mondo” e io, quando paragonano quelli che arrivano adesso a Torino e a Settimo ai nostri i nonni che andavano a portare sudore e fatica in giro per il mondo, divento una bestia», ha detto in un crescendo il vicepremier leghista nel corso di un comizio elettorale a Settimo Torinese. «Dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di paragonare quelli che andavano in miniera in Belgio o a far fortuna negli Stati Uniti, in Svizzera o in Germania a quelli che vengono qua a far casino a 35 euro al giorno», ha aggiunto, ricordando che «quei 35 euro ora li abbiamo dimezzati e guarda caso molte delle cooperative che accoglievano perché erano buone fino a ieri adesso sono sparite».
«Agli attacchi dell’opposizione sono abituato, ma quello che ogni tanto mi incuriosiscono non solo i loro attacchi, ma gli insulti di qualcuno che dovrebbe essere un mio alleato e che sta governando con me», ha aggiunto Salvini riferendosi al M5S. «Ma a me non interessa – ha assicurato il ministro dell’Interno – Vado avanti e mantengo la parola che ho dato agli italiani».
Avete ancora dubbi ? oramai il razzismo infame è al governo e le alte autorità di questo povero Stato stanno a guardare e a sentire le infami cose dette da chi ha giurato sulla Costituzione Italiana che sta oltraggiando in continuo vergognosamente. Ahi Serva Italia di dolor ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello. Dante Alighieri