Giornalista palermitana denuncia: “Spiata sui miei profili social dal sindaco Orlando”

20 Apr 2019 19:36 - di Patrizia Biagi

Una giornalista dell’ufficio stampa del Comune di Palermo ha scritto una lettera aperta contro il sindaco Leoluca Orlando, denunciando di essere discriminata. E non solo. 
”Nel giorno in cui a Palermo si bruciava la bandiera della Lega – scrive Patrizia Biagi, dipendente del comune di Palermo e redattore in servizio all’ufficio 
stampa –
 dagli uffici del Comune partiva l’ennesima
 contestazione alla sottoscritta, l’ennesimo procedimento disciplinare, l’ennesimo attacco politico sul posto di lavora”.

“Sono ormai anni – si legge nella dichiarazione della giornalista palermitana – da quando si è insediato questo sindaco, che vengo discriminata perché donna e perché
 politicamente libera. Qualche tempo fa, con una delegazione sindacale, sono stata ricevuta dal Segretario Generale e 
dalla Dirigente per avere chiarimenti su quel “suca” scritto dal signor Fabio Citrano, ex vigile urbano, contro il 
Ministro dell’Interno Matteo Salvini e che mi vedeva coinvolta. Per quel “suca”, il sindaco, aveva chiesto 
pubblicamente al Segretario di procedere disciplinarmente nei confronti di Citrano ma, per tutta risposta, il
 procedimento disciplinare l’ho ricevuto io”.

“Condivido e condividerò notizie – prosegue la lettera aperta – su ambiente, animali, cultura, curiosità, arte, musica, politica e di tutto quello che 
voglio quanto mi pare. Creando così, nelle mie pagine, curiosità ed interesse e dove ognuno dei miei “amici” è libero,
 senza offendere, di scrivere quello che vuole. Continuerò a condividere i post di Matteo Salvini nella sua veste di
 Ministro, di segretario di partito, di padre, di uomo. Non mi faccio certamente intimidire dal sindaco, che incarica i
 suoi consulenti, pagati con soldi pubblici, di spiarmi per trovare pretesti per eliminarmi. Rispetti la libertà di
pensiero, il sindaco Orlando”.

La lettera aperta contro il sindaco Orlando

“Preposto a controllare i miei profili facebook – asserisce la Biagi – è infatti un nominato dal primo cittadino, che segnala alle ore 01.54
 di notte a Leoluca Orlando, i post che condivido e per i quali mi avviano l’ultimo, solo in ordine di tempo,
 procedimento disciplinare.
 Orlando fa dichiarazioni su Salvini quasi tutti i giorni, il Citrano invece mi definisce militante Lega. Sarà un caso
 che, proprio il signor Fabio Citrano, aveva scritto lo scorso gennaio in riferimento al “suca” indirizzo a Salvini, che io
”attaccavo” e “insultavo” il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dalla mia pagina privata di fb?
 Spieghi, il sindaco Orlando, perché incarica il suo consulente di spiarmi alle ore 02.00 di notte e magari anche di 
giorno”.

“La mia – prosegue la lettera – è e resta una battaglia per impedire che l’ufficio stampa di una pubblica amministrazione, venga confuso con
 l’ufficio stampa politico di un sindaco qualunque. Lo ha detto recentemente anche il Presidente della Repubblica
 Sergio Mattarella nel suo messaggio di saluto al congresso della Fnsi: “Per continuare a garantire un’informazione indipendente, al servizio dei cittadini è necessario che la professione
giornalistica venga esercitata con consapevole autonomia, nell’aggiornamento della propria formazione e nella
osservanza di rigorose regole deontologiche”.

“Discriminata per questioni politiche”

“Discriminata per questioni politiche – si legge ancora nella lettera aperta – mi vengono in mente le parole della Fallaci sul metodo stalinista: il metodo stalinista si basa nel perseguitare laversario attraverso la calunnia e l’oltraggio e la menzogna. Nel diffamarlo,
 offenderle, ridicolizzarlo, demonizzarlo. Nell’attribuirgli cose che non ha detto. Cose che non ha scritto. Infine, nel 
mandarlo in un gulag o buttarlo dinanzi a un plotone  d’esecuzione…”.

“
Paradossalmente, anche il sindaco di Palermo mi esorta ad andare avanti in questo confronto di legalità. Infatti,
commentando una macabra intimidazione ad una giornalista, ha dichiarato: “Siamo certi che non sarà certo il
messaggio mafioso a farla desistere dal suo lavoro, ma nello stesso tempo lo Stato e le istituzioni devono dimostrare la
 propria vicinanza perché la Sicilia non ha certo bisogno di giornalisti e giornalismo silenziosi e accondiscendenti. È 
proprio cosi. Stia sereno, sindaco, almeno nel mio caso non succederà!”

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